Un esperimento sociale, una bufala: chiamatelo come volete. Fatto sta che in poche ore il sito fake dell’Inps, ribattezzato IMPS, ha fatto registrare tantissimi accessi di utenti convinti di inviare il modulo per la richiesta del reddito di cittadinanza. Più di 700 mila visualizzazioni (non essendoci un contatore non sappiamo quanti accessi si sono poi convertiti nella compilazione del modulo per il reddito di cittadinanza). C’è chi ha puntato il dito contro Domenico Netouno dei soci di Ars Digitalia (azienda con sede a Napoli che sviluppa siti internet, software e app mobile),  nonché ideatore di questa bufala del sito Inps fake.

Per loro, forse, una bella pubblicità (evidentemente il sito è ben fatto): per gli utenti e l’Italia che vota un po’ meno. Si perché innegabilmente il suo esperimento è emblematico di un aspetto cruciale della società odierna: la disinformazione virale su internet.

La rete ha reso le informazioni accessibili ma i metodi di consultazione sono diventati superficiali e disattenti. E’ una corsa continua a non perdere l’occasione, soprattutto quando in gioco ci sono interessi come il reddito di cittadinanza, che per molti cittadini significa ad oggi l’unico modo concreto per arrivare a fine mese. Qualcuno non si sarà neppure soffermato a leggere il logo Inps, o meglio IMPS, altri magari lo avranno fatto ma avranno pensato “nel dubbio provo”. Della serie: meglio provare piuttosto che rischiare di perdere l’occasione no? E allora poco importa che a ricevere la domanda per il reddito di cittadinanza sia l’Ente Nazionale per la Previdenza Sociale oppure l’Istituto Mondiale Provvidenza Solare. E se invece si fosse dedicato qualche minuto per informarsi, per verificare l’attendibilità della fonte. Aldilà delle critiche o della facile ironia questo sito falso dell’Inps e il suo successo fanno riflettere.

Leggi anche: File ai CAF per chiedere il reddito di cittadinanza che non esiste

Falso sito Inps diventa virale: utenti condividono il modulo di domanda per il reddito di cittadinanza

A contribuire a rendere virale il sito, una fake news dentro la fake news: il falso portale promette a chi condivide il post un aumento del reddito di cittadinanza pari al 10% dell’importo spettante.

 “Bravo. Il modulo è stato compilato. Vuoi avere il 10% in più sul tuo reddito di cittadinanza? Condividi questo modulo e aiutaci a rendere il mondo meno povero”. Il modulo viene anche appositamente tradotto per i richiedenti immigrati in maniera del tutto ironica e, si specifica, può essere compilato anche dai celiaci. Ironia sfacciata che però non basta, evidentemente, a palesare che si tratta di un fake.

Di seguito la versione “tradotta” del modulo per il reddito di cittadinanza per gli immigrati:

“Reddido di giddadinanza 2018-2019. Il reddido di giddadinanza è un gondribudo ghe lo sdado garandisge alle famiglie in diffigoldà ghe non bergebisgono reddido o gon reddidi moldo bassi. In bardigolare si bodranno oddenere fino a 780€ ber bersona singola e fino a 1638€ a gobbia al mese.Nel mendre saranno le isdiduzioni ad offrirvi beriodigamende delle bosizioni lavoradive (rubbish manager, brivade invesdigadions, dower of greek debendend, boad rower, egg…) fino al soddisfagimendo della vosdra idea di imbiego.*l’imbiego non bodrà essere rifiudado ber biù di 3 volde*”. E infine. “Brenoda il duo”.

Nessun rischio comunque per chi ha compilato il modulo di cittadinanza online sul falso sito Inps: rassicura Neto che il form “non registra in alcun modo i dati degli utenti”, anzi alla fine del processo di compilazione della domanda di reddito di cittadinanza, il pulsante si sposta rendendo di fatto impossibile l’invio dei dati.