Dopo l’emendamento che ripristina la cessione del credito e sconto in fattura per il bonus barriere architettoniche, arriva anche l’emendamento che rimette in campo le due opzioni per il sismabonus 110.

Questa l’ultima novità giunta nella fase di conversione in legge del decreto che ha sancito lo stop dello sconto. E anche della cessione per i bonus edilizi. Ossia, il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023.

Dunque, un emendamento che proroga fino al 2025 la cessione nel credito e lo sconto in fattura per gli interventi di ricostruzione posto sisma che hanno usufruito del 110%.

Quelli del c.d. cratere sisma.

Il decreto che ha deciso lo stop della cessione del credito e sconto

Con il menzionato decreto-legge n. 11 del 2023, ricordiamo, il governo ha stabilito che dal 17 febbraio 2023 non è più possibile, nei bonus edilizi, optare per lo sconto in fattura e cessione del credito, tranne che in alcuni casi.

In particolare, così come licenziato dal Consiglio dei Ministri, il provvedimento permette ancora lo sconto in fattura o la cessione solo per quei lavori il cui titolo abilitativo risulta presentato entro il 16 febbraio 2023. Consentita l’opzione anche per i lavori in edilizia libera iniziati entro il 16 febbraio 2023.

Se trattasi di lavori su parti condominiali, per fare l’opzione di sconto o cessione è anche necessario che la delibera di approvazione dei lavori risulti adottata entro il 16 febbraio 2023.

Coinvolti tutti i bonus edilizi

Un decreto, dunque, che d’improvviso ha messo alla porta numerosi committenti che avevano riposto fiducia in questi due strumenti per poter ristrutturare le proprie case.

Uno stop che interessa tutti i bonus edilizi per i quali il legislatore aveva inizialmente prevista la possibilità di opzione. Quindi, bonus ristrutturazione 50%, ecobonus ordinario, bonus facciate, superbonus, sismabonus, ecc.

Un danno di non poco conto soprattutto per coloro che si trovano a vivere già situazioni disagiate.

Come ad esempio che deve ristrutturare l’immobile perché danneggiato da eventi sismici.

L’emendamento che ripristina la cessione del credito fino al 2025

Subito dopo l’approvazione del decreto, sono iniziate le mobilitazioni degli operatori coinvolti e delle organizzazioni sindacali dell’intero settore edilizio. Ed alcune richieste sono state accolte. Tra queste l’emendamento che garantisce fino al 2025 la cessione nel credito e lo sconto in fattura per gli interventi di ricostruzione che hanno usufruito del 110% per le lavorazioni non coperte da contributo sisma.

Fin dal primo giorno avevo dato la massima attenzione al tema, affinché conseguissimo un risultato fondamentale per la ricostruzione del Centro Italia.

Ringrazio il Governo e la maggioranza per lo sforzo compiuto che, insieme alle altre misure già varate per l’area del cratere, renderà possibile passare finalmente dalle norme ai cantieri e restituire alle migliaia di cittadini dell’Appennino centrale le loro case e le loro attività in condizioni di sicurezza.

Il mantenimento della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura nel solo cratere sismico stimolerà le imprese a lavorare nel grande cantiere della ricostruzione. Il 110% abbinata alla ricostruzione è una necessità assoluta, che consentirà di rafforzare la sicurezza degli edifici e di renderli anche sostenibili sotto profilo energetico e ambientale.

Con queste parole ha espresso tutta la propria soddisfazione il Commissario Straordinario per la Rigenerazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli.