Sintomi influenzali, come tosse, mal di gola o dolori muscolari, possono da soli essere sufficienti a stare a casa da lavoro prendendo la malattia anche se di malattia vera e propria non si parla? Quali sono in termini di assenza giustificata i diritti del lavoratore che lamenta sintomi influenzali?

Assenza malattia lavoro per sintomi influenzali: il diritto alla prevenzione

Ci sono sintomi influenzali ricorrenti che creano malessere pur in assenza di febbre. Suonano come campanelli d’allarme per l’organismo: chi ha sintomi influenzali, suggeriscono i medici, dovrebbe stare a casa e riguardarsi.

Ma con il lavoro come si fa? Prendiamo come caso emblematico la tosse. Di per sé non è una malattia ma può essere un sintomo di patologie anche gravi (come può al contrario non essere niente se non un piccolo disturbo passeggero).

Tosse, possibili cause e assenza da lavoro

Nel caso specifico della tosse quindi i diritti del lavoratore possono dipendere dalla sospetta causa. Il medico ad esempio potrebbe richiedere esami più approfonditi o accertamenti clinici mirati.
I contratti collettivi possono prevedere:
• permessi retribuiti tramite la presentazione, da parte del dipendente, di certificazione medica relativa alle prestazioni sanitarie effettuate e all’orario in cui sono state eseguite;
• scomputo delle assenze, su base oraria, dal monte di ore di permessi retribuiti spettanti, come rol (riduzione dell’orario di lavoro) o ex festività;
• concessione di permessi non retribuiti.

Infine se la tosse può essere sintomo di un tumore ai polmoni o alle vie respiratorie, il lavoratore ha il diritto di chiedere dei permessi al lavoro per essere messo nelle condizioni di eseguire esami più approfonditi.