Sicuramente vivere in condominio non è la cosa più facile del mondo, soprattutto se i vicini di casa non sono persone corrette. Una vita in condominio può riservare numerose sorprese, soprattutto può mettere nei guai per colpe non proprie. Nel momento in cui si vive in condominio c’è da mettere in conto di partecipare alle spese comuni che si chiamano proprio spese condominiali. In genere la ripartizione di queste spese è determinata secondo la legge e gestite da quello che viene nominato amministratore di condominio.

Le spese comuni vengono ripartite in genere in millesimi. Non basta però essere ligi al dovere e pagare sempre queste spese per evitare guai anche seri. Situazioni che possono portare a pignoramenti dei propri beni anche nel caso in cui è un altro condominio che non provvede a pagare la sua quota. 

“Buonasera, mi chiamo Matteo e vivo da anni in un condominio alla periferia di Roma. Vi scrivo perché stiamo da tempo avendo dei problemi con un nostro condomino che non ha pagato diverse spese condominiali. In pratica ha omesso di pagare le sue quote e adesso i creditori stanno iniziando a minacciare di adire vie legali e di distaccare le utenze anche contro di me e contro gli altri condomini che invece hanno provveduto a pagare le loro spese. Da tempo il condomino moroso è praticamente irreperibile, e noi, compreso l’amministratore di condominio, non sappiamo che pesci prendere. Da quanto ho capito rischiamo seriamente di essere assoggettati a procedure di esecuzione forzata, pignoramento e sequestri se non provvediamo noi altri condomini a pagare le spese anche per conto del moroso. È davvero così? E se è così, come vengono ripartitele spese, in misura uguale tra noi e gli altri condomini o seguendo le regole millesimali?” 

Come funziona la spesa non saldata dal moroso per evitare il pignoramento

Ciò che ci propone il nostro lettore non è certo un caso isolato in Italia per quanto riguarda la vita in condominio.

Purtroppo le condizioni di ogni famiglia sono diverse. Per esempio c’è chi non può sopportare queste spese finendo con lo scaricare i rischi di mancati pagamenti e morosità nei confronti degli altri condomini. E poi naturalmente c’è anche chi non paga per propria scelta, perché non è ligio ai doveri morali tipici del vivere comune. Ma su chi gravano le spese e i debiti di un condomino moroso è una domanda piuttosto comune e che molti si fanno, spesso senza avere le opportune risposte. Per esempio anche il mancato pagamento di una quota delle spese per le utenze domestiche, nel caso di contatori unici e di ripartizione millesimale delle medesime, può portare a gravi conseguenze anche per gli altri condomini, a partire dal distacco delle stesse utenze.

Ma non c’è solo il distacco delle utenze, il pignoramento dei beni è un rischio elevato

In casi come questi, che tirano dentro aziende di fornitura di energia elettrica, acqua o gas, non è raro il caso in cui tutti gli altri condomini per non vedersi staccare le utenze, decidono di ripartirsi le spese del condominio moroso. Ripartizione in quote millesimali come effettivamente prevede la legge. Qualcuno però sostiene che le spese del condominio moroso andrebbero ripartite in parti uguali dagli altri condomini e non in spese millesimali. 

Per andare contro il Codice Civile serve l’unanimità di tutti i condomini

È il Codice Civile, nello specifico l’articolo 1123 a stabilire che la ripartizione delle spese condominiali deve essere sempre effettuata in millesimi. A questa regola generale si può derogare soltanto se l’amministratore condominiale insieme all’assemblea di condominio decidono una via diversa per ripartire queste spese. In questo caso però vige una regola ferrea che parla di unanimità di decisione.

Infatti basta che anche un solo condomino che non è d’accordo con una ripartizione diversa da quella millesimale delle spese, per non poter cambiare ciò che il Codice Civile prevede. E andare contro il Codice Civile può mettere a rischio anche l’amministratore di condominio che non può arrivare a pretendere da un condomino che rifiuta di pagare una quota di spesa diversa da quella millesimale, il pagamento della spesa stessa. 

Come difendersi da un condomino moroso per evitare il pignoramento di chi invece paga regolarmente le spese 

Tra i compiti di un amministratore di condominio c’è anche quello di chiudere il bilancio di esercizio. È proprio alla chiusura di questo che scatta il termine a partire dal quale l’amministratore deve agire eventualmente contro alcuni condomini che non pagano le relative spese. Entro sei mesi dalla data di chiusura del bilancio infatti l’amministratore di condominio deve agire nei confronti di chi è moroso. Questo per evitare che gli effetti di questa morosità ricadano sui condomini che invece hanno sempre pagato la loro parte di spesa. I rischi infatti sono elevati perché un creditore nel momento in cui non è soddisfatto del suo credito, può agire nei confronti di tutto il condominio e non soltanto sul moroso.

SI attacca prima il moroso che rischia il pignormamento dell’appartamento

Naturalmente per esaudire le sue pretese deve partire sempre dal condomino che non ha provveduto a pagare la sua quota di spese. Nel caso in cui questo condomino non si reperibile, come sostiene il nostro lettore, o che sia nullatenente e quindi non attaccabile, è evidente che anche gli altri inquilini rischiano seriamente di finire nei guai. Il mancato pagamento di queste spese può produrre tutte le procedure di esecuzione forzata tipiche di un debito. Anche se non si è responsabili in prima persona di questo debito da cui tutto scaturisce, anche i propri beni possono finire con l’essere attaccati.