Raddoppiano le cifre per lo sgravio contributivo delle badanti. Lo hanno deciso al Governo grazie ad un emendamento al decreto Lavoro che viene in aiuto delle famiglie che sono costrette ad assumere una badante. Il nuovo sgravio vale per 36 mesi e quindi per i 3 anni che vanno dal 2023 al 2025. Tutto parte da un emendamento approvato in Commissione parlamentare e fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle.

“Buonasera, mi chiamo Andrea e volevo sapere come funziona il nuovo sgravio contributivo per le badanti.

Ho assunto ad aprile una badante, o meglio l’ha assunta mia madre anziana di 80 anni e invalida. Dal momento che la pensione di mia madre basta a mala pena per pagare lo stipendio ed il vitto e alloggio alla badante, per non rimetterci io di tasca mia per i contributi, il nuovo sgravio fino al 2025 come può essere sfruttato?”

Si può sfruttare lo sgravio totale per assumere la badante, ecco la novità dal DL Lavoro

In pratica zero contributi da versare all’INPS per l’anziano che assume una badante o che stabilizza la badante che ha già alle sue dipendenze. E stabilizzare significa assumerla se non è stato ancora fatto, o assumerla nel giusto inquadramento. Una precisazione questa importante, dal momento che ci sono molti anziani che assumono una addetta all’assistenza personale, non come una badante, bensì come colf o con altro inquadramento. Tutto per evitare di pagare di più per i servizi offerti dalla badante, a partire dai contributi da versare ogni trimestre per la lavoratrice. Proprio sui contributi arriva l’importante novità che consente lo sgravio a quanti assumono una badante. Uno sgravio fino a 3.000 euro che di fatto abbatte il costo della contribuzione previdenziale obbligatoria da versare per la lavoratrice o il lavoratore.

Come funziona la novità introdotta nel decreto Lavoro

La deduzione della contribuzione che si versa per la badante è una cosa che esiste ormai da tempo.

Infatti il costo dei contributi versati nell’anno di imposta precedente quello della dichiarazione dei redditi, può essere portato in riduzione dal reddito imponibile. Infatti con la deduzione dei contributi della badante, un contribuente può ridurre il suo reddito imponibile. Che sarebbe il reddito su cui poi si devono pagare le tasse. Uno sconto fiscale importante. Oggi i contributi previdenziali e assistenziali versati per colf e badanti fino a 1.500 euro, sono deducibili nel 730 piuttosto che nel modello Redditi PF.

Grazie ad un emendamento al decreto Lavoro, recentemente approvato, si alza lo sgravio fiscale che arriva a 3.000 euro. Per 3 anni sgravio fino a 3.000 euro annui per chi assume o stabilizza badanti che assistono anziani non autosufficienti. Per godere dell’agevolazione serve che la badante sia assunta a tempo indeterminato e che sia inquadrata come regola vuole, cioè come addetta all’assistenza di persona non autosufficiente. In più, serve che l’assistito abbia già almeno 65 anni di età.