Fino a che età i genitori separati o divorziati devono versare l’assegno di mantenimento ai figli già magiorenni?

I figli, anche dopo che hanno compiuto la maggiore età vanno mantenuti fino a che non raggiungeranno l’autosufficienza. Il mantenimento dei figli maggiorenni è sancito dalla Costituzione la quale stabilisce che entrambi i genitori hanno l’obbligo di mantenere, istruire ed educare i figli in proporzione al proprio reddito e alle capacità di lavoro. Con il raggiungimento della maggiore età, quindi, non vengono meno questi obblighi e il mantenimento dei figli deve continuare anche se i genitori sono separati.

Il giudice, inoltre, può disporre nei confronti dei figli maggiorenni non ancora autosufficienti  il pagamento di un assegno periodico da parte dei genitori. Tale mantenimento è dovuto finchè necessario, ma sicuramente non per tutta la vita.

Mantenimento figlio maggiorenne: cosa prevede

La legge prevede che per i figli maggiorenni si debba provvedere alla soddisfazione di tutte le necessità, cibo, vestiti, istruzione, ma anche svago e vacanze.

L’ammontare dell’assegno di mantenimento dei figli maggiorenni  è basato su una serie di variabili: dal tempo che trascorre con ognuno dei genitori all’ammontare delle risorse economiche del padre e della madre. Le esigenze di un figlio cambiano con il tempo e l’assegno di mantenimento deve essere adeguato ad esse. Solitamente, però, man mano che il ragazzo diventa più autonomo l’assegno da parte dei genitori sarà meno oneroso. Se il figlio maggiorenne vive in casa con uno dei due genitori, questi può pretendere dall’altro l’assegno di mantenimento.

Mantenimento figli maggiorenni: fino a quando?

Ma fino a quando va mantenuto un figlio maggiorenne? I genitori, anche in caso di separazione o divorzio, continueranno a corrispondere per il mantenimento dei figli, anche una volta raggiunta la maggiore età, un assegno che può cambiare nel corso degli anni ma anche essere azzerato.

Il mantenimento è obbligatorio per entrambi i genitori fino a quando i ragazzi non saranno autonomi dal punto di vista economico. SI dovrà continuare a mantenere i figli anche qualora invece di trovarsi un lavoro decideranno di proseguire gli studi poichè un ragazzo maggiorenne non è obbligato a trovare un impiego per mantenersi, ma dopo le scuole superiori può anche decidere di frequentare l’università. Non vale, però, la regola di andare fuori corso per continuare a farsi mantenere da mamma e papà che, se i risultati scolastici sono incocludenti, sono legittimati ad obbligare i propri figli a trovarsi un impiego.

Quindi il mantenimento di un figlio maggiorenne non si basa sui tempi ma più sulle circostanze. Si potrà smettere di mantenere un figlio maggiorenne quando la sua attività lavorativa sarà stabile e conforme alle sue capacità. La fine del mantenimento, quindi, non potrà essere dettata da un impiego saltuario o da uno precario.

La fine dell’assegno di mantenimento al figlio maggiorenne da parte di un genitore divorziato o separato potrà avvenire quando il ragazzo sarà in grado di mantenersi da solo grazie ad un lavoro che gli permette di essere autonomo economicamente. Il genitore, però, può smettere di staccare l’assegno per il proprio figlio maggiorenne anche quando ci si rende conto che il giovane ha rifiutato sistematicamente offerte di lavoro per poter continuare a vivere alle spalle dei genitori.

Se dopo l’estinzione del mantenimento il figlio dovesse perdere il lavoro i genitori non sono tenuti a riprendere l’erogazione dell’assegno.