Uno dei requisiti fondamentali per ottenere la pensione di vecchiaia è quello di aver maturato almeno 20 anni di contributi. Tale requisito si può raggiungere anche mediante cumulo o totalizzazione.

Pertanto, raggiunta l’età soglia dei 67 anni, è possibile chiedere il riconoscimento della pensione di vecchiaia. Non tutti, però, hanno questo requisito contributivo, indispensabile per ottenere la rendita dallo Stato.

In pensione con meno di 20 anni di contributi

Tuttavia il legislatore ha introdotto delle deroghe per chi non raggiunge la soglia dei 20 anni di contributi versati.

Una di queste è la deroga Amato del 1992 che permette di ottenere la pensione di vecchiaia con almeno 15 anni di contributi a determinate condizioni meglio specificate in questo altro articolo.

Chi però non rientrasse in questi parametri, può accedere alla pensione di vecchiaia anche solo con 5 anni di contribuzione. La legge Fornero permette di andare in pensione al raggiungimento dei 71 anni di età ma il calcolo della rendita avverrà solo col sistema contributivo.

E per chi non ha nemmeno 5 anni di contributi e arrivato alla veneranda età dei 70 anni non ha diritto alla pensione cosa succede?

Le prestazioni assistenziali

In assenza di contribuzione sufficiente e quindi di pensione, la legge tutela i cittadini più bisognosi. Lo Stato interviene con l’assegno sociale che rappresenta una sorta di indennità economica legata alle capacità di reddito.

Dal 1996 l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale diventando a tutti gli effetti una prestazione di assistenza. Per ottenere questa rendita, erogata mensilmente dal Inps, bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • almeno 67 anni di età;
  • trovarsi in stato di bisogno economico;
  • cittadinanza italiana e situazioni equiparate;
  • residenza effettiva in Italia.
  • reddito personale non superiore a 5.983,64 euro all’anno (11.967,28 se si tratta di persona coniugata)

Dal 1 gennaio 2022 l’importo dell’assegno sociale è pagato nella misura di 469 euro al mese per tredici mensilità. Può essere revocato in qualsiasi momento alla perdita dei requisiti richiesti.

In alternativa può essere richiesta la pensione di cittadinanza, compatibile anche con redditi da lavoro, ma anche essa soggetta a limiti di reddito da produrre mediante ISEE.