Che questo nuovo anno sia azione, impulso e apertura. Che tu possa compiere il viaggio più bello e articolato di sempre, quello verso il tuo destino“, afferma Fabrizio Caramagna. Lo sanno bene molti percettori del reddito di cittadinanza che con l’arrivo del 2023 dovranno fare i conti con degli importanti cambiamenti.

Il sussidio targato Movimento 5 Stelle, infatti, non sarà più come prima. Questo per volontà del governo con a capo Giorgia Meloni che attraverso la Legge di Bilancio 2023 intende attuare dei tagli al sussidio in questione.

Prendere il reddito di cittadinanza sarà in effetti sempre più complicato, se non addirittura impossibile. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Se puoi lavorare sarà sempre più difficile prendere il reddito di cittadinanza: ecco il nuovo taglio

Gli emendamenti alla Legge di Bilancio riducono ulteriormente il periodo di erogazione del reddito di cittadinanza nel corso del 2023. Scende, infatti, da otto a sette il numero di mensilità in cui verrà corrisposto il sussidio ai cosiddetti occupabili. Ovvero coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 59 anni che possono lavorare. Il tutto a patto che il soggetto interessato frequenti un corso di formazione o riqualificazione professionale per almeno sei mesi.

In base alle prime stime, tale taglio colpirà oltre 400 mila famiglie che dovranno rinunciare a tale aiuto economico. Lo Stato potrà così risparmiare circa 200 milioni di euro. Soldi che potranno essere utilizzati a sostegno di altre misure, come ad esempio l’innalzamento dell’importo delle pensioni minime a 600 euro per le persone che hanno più di 75 anni.

Fanno eccezione le famiglie con disabili, minorenni o persone con un’età superiore a 60 anni che potranno beneficiare del pagamento del reddito cittadinanza per tutti i dodici mesi del 2023. Il 2024, invece, sarà l’anno dell’addio. Il reddito di cittadinanza verrà abolito e al suo posto verranno introdotte delle nuove misure, ancora non note, a sostegno delle famiglie economicamente disagiate.

La presa di posizione del governo Meloni

A partire dal 2023, quindi, chi è in grado di lavorare non avrà vita facile sul fronte reddito di cittadinanza. La linea del governo Meloni, infatti, è chiara: meglio lavorare che restare a casa e percepire un sussidio erogato dallo Stato. A sottolinearlo la stessa Premier che a tal proposito ha affermato:

“Uno Stato giusto dovrebbe mettere in sicurezza sul piano dell’assistenza chi non è in grado di lavorare, come gli anziani o le famiglie senza reddito con minori a carico. Ma per tutti gli altri uno Stato giusto dovrebbe creare le condizioni per avere lavoro“.