Torna il peso dell’inflazione sulle pensioni 2022. Dopo la grave crisi economica degli scorsi mesi, causa Covid-19, l’economia sembra in ripresa e porta con se l’aumento del costo delle materie prime. Tradotto in termini di effetti economici sulle famiglie, ciò comporta un aumento generalizzato dei prezzi, luce, gas, benzina, pane. Dunque una diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie. Con un impatto pesante anche sulle pensioni 2022.

Il ritorno dell’inflazione: la conseguenza della riprese post Covid-19

Dopo una grande crisi e un sussistente calo dei consumi durante l’emergenza Covid-19, l’economia è tornata a crescere.

Una situazione prevedibile dopo la grave crisi degli ultimi mesi che aveva comportato la perdita di diversi punti del PIL.

La crescita economica porta con se un aumento dei ritmi produttivi dell’industria, dopo gli stalli degli ultimi mesi.

Ciò comporta un incremento della richiesta ossia della domanda di materie prime necessarie al ciclo produttivo.

Il costo del metano, del gas, del petrolio, stanno aumentando giorno per giorno. L’aumento sta riguardando anche il costo delle materie prime legate all’industria alimentare.

Quali sono le conseguenze di tali aumenti? 

Ebbene, l’aumento del costo delle materie prime comporta un aumento del costo del prodotto finito destinato alle famiglie ma anche alle imprese. In termini più pratici, l’economia è caratterizzata dall’inflazione. Un aumento generalizzato dei prezzi. Per luce e gas è previsto un aumento tra il 30% e il 40%.

Ciò comporta una perdita del potere di acquisto che impatta sugli stipendi e sulle pensioni.

Anche le pensioni 2022 risentiranno dell’inflazione. Se non saranno aumentate. Quantomeno per limitare gli effetti dell’inflazione.

Con il decreto bollette il Governo tenta di rimediare

Il Governo sta cercando di intervenire per limitare gli effetti negativi di questi aumenti.

A tal fine è stato approvato il c.d decreto bollette. Per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale.

Le nuove misure intervengono riguardano oltre 3 milioni di famiglie che beneficiano del “bonus sociale elettrico” ossia:

  • nuclei che hanno un Isee inferiore a 8265 euro annui;
  • nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli);
  • percettori di reddito o pensione di cittadinanza;
  • utenti in gravi condizioni di salute, utilizzatori di apparecchiature elettromedicali.

Per circa 6 milioni di imprese (con utenze in bassa tensione fino a 16,5kW) e per circa 29 milioni di clienti domestici, sono azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema, per il quarto trimestre 2021.Quanto al gas, per circa 2,5 milioni di famiglie che beneficiano del “bonus gas” sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta nel quarto trimestre 2021.

Nello stesso periodo, per tutti gli utenti del gas naturale, famiglie e imprese, l’Iva (oggi al 10 e al 22% a seconda del consumo) è portata al 5% e gli oneri di sistema sono azzerati.