Hai appena spento 62, 63 o 64 candeline e per una volta avresti voluto che fossero di più. La caduta di Draghi prima dell’incontro con i sindacati riapre inevitabilmente lo spettro del ritorno della Fornero. I tempi stringono e il requisito dei 67 anni per andare in pensione spaventa. Sarebbe uno scalino pesante senza la proroga di Quota 102. Se hai meno di 66 anni ma vuoi andare in pensione il prossimo anno sarai interessato a conoscere le alternative aperte. E proprio la riforma pensioni sembra essere uno dei punti focali della campagna elettorale.

Non a caso dunque.

Se hai meno di 66 anni ma vuoi andare in pensione il prossimo anno chi dovresti votare alle prossime elezioni?

I partiti in lizza per le prossime elezioni si danno battaglia su diversi temi. La riforma pensioni, insieme al reddito di cittadinanza, sembra essere uno dei più quotati e sentiti. Da un lato c’è chi punta agli importi: Berlusconi è tornato sull’aumento delle pensioni minime a mille euro suscitando interesse ma anche critiche e ilarità. Ma è sull’età della pensione che si gioca la vera battaglia elettorale. Obiettivo: se non scongiurare il ritorno Fornero almeno trovare delle proposte alternative per la pensione anticipata.

Chi dovresti votare se hai meno di 66 anni ma vuoi andare in pensione il prossimo anno? Ovviamente non possiamo rispondere a questa domanda perché il voto non si basa, riteniamo, solo sull’impegno dei candidati sul fronte previdenziale ma dovrebbe tener conto di tutto il programma elettorale. Quello che possiamo e vogliamo fare però è fornire uno strumento agli indecisi. Cosa ha detto la persona che vuoi votare sulla riforma pensioni? In che modo questo argomento scottante trova spazio nel programma elettorale del tuo partito di riferimento?

Pensioni 2023, l’età di uscita dipende da chi vince le elezioni è vero?

Evidentemente, aldilà delle parole, la maggior parte degli esponenti politici è consapevole che evitare il ritorno della Fornero è cosa difficile.

Già perché il requisito anagrafico per le pensioni 2023 non sembra scendere (o almeno non per tutti). Tuttavia si cercando alternative di pensione anticipata per salvare qualche lavoratore. A chi dare la precedenza in uscita? Su questo i programmi dei partiti si differenziano:

  • Pd (Letta): priorità è la proroga di Ape Social e Opzione Donna (non stupisce visto che sono due misure del Pd). In aggiunta garanzia giovani per evitare penalizzazioni che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 con sistema interamente contributivo. Questi ultimi rischiano di aspettare 70 anni per la pensione e con importo basso.
  • Movimento 5 Stelle (Conte): abbandona il sistema delle Quote prima sposato per orientarsi su una flessibilità in uscita. In pensione a 67 anni nel 2023 ma anticipabile a 63/64 in tre casi specifici. 1. con il ricalcolo tutto contributivo (con penalizzazione per ogni anno di anticipo o ipotesi assegno in due tempi) 2. Ape sociale allargata ad una platea più ampia di lavoratori. 3. rinnovo Opzione Donna. 5 Stelle favorevoli anche alla pensione di garanzia per i giovani e al riscatto gratuito della laurea.
  • Lega (Salvini): azzeramento della Fornero e Quota 41.
  • Forza Italia (Berlusconi): favorevole alla pensione a 67 anni, incentra la battaglia sull’importo troppo basso.
  • Azione (Calenda) e Italia Viva (Renzi): favorevoli alla Fornero e all’uscita a 67 anni. Renzi non disdegna l’estensione di Ape Social. Entrambi concordi nell’affossare Quota 100.