Un reddito annuo di venti sterline e spese annue di diciannove sterline e sei pence portano alla felicità. Un reddito annuo di venti sterline e spese annue di venti sterline e sei pence portano all’infelicità“, affermava Charles Dickens. Parole che evidenziano come il denaro, pur non essendo garanzia di felicità, contribuisca senz’ombra di dubbio ad accrescerla.

A partire dai beni di prima necessità fino ad arrivare ai piccoli sfizi quotidiani, d’altronde, sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover sborsare del denaro.

Un gesto di per sé semplice, ma che spesso nasconde dietro delle enormi difficoltà. Non tutti, infatti, complice la crisi economica in corso, riescono a pagare i vari beni e servizi. In questo ambito pertanto rivestono un ruolo importante gli aiuti messi in campo dal Governo come, ad esempio, il reddito di cittadinanza.

Se hai figli minori o più di 60 anni il reddito di cittadinanza è salvo?

Introdotto dal governo Conte per garantire un aiuto alle famiglie alle prese con delle difficoltà finanziarie, il reddito di cittadinanza è finito fin da subito al centro delle polemiche. Questo perché in molti ritengono che tale sussidio scoraggi la ricerca di lavoro. Un punto di vista a quanto pare condiviso anche dall’esecutivo Meloni che intende abolire tale incentivo.

Come si legge sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, il DDL Bilancio, approvato dal CDM, prevede un periodo di transizione verso l’abolizione del reddito di cittadinanza. In particolare, a partire dal mese di gennaio 2023:

“alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, il beneficio del reddito decade come nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Il reddito di cittadinanza sarà abrogato il 1 gennaio 2024 e sarà sostituito da una nuova riforma”.

Verso l’abolizione del sussidio dal 2024

Stante quanto previsto dalla Manovra 2023, solamente le famiglie con al loro interno persone disabili, minorenni o con un’età pari o superiore a sessant’anni potranno continuare a beneficiare del reddito di cittadinanza per tutti i dodici mesi del 2023.

Non è dato invece sapere cosa accadrà in seguito. Nel 2024, infatti, il reddito di cittadinanza verrà abolito e rimpiazzato da nuove misure. Non resta quindi che attendere e vedere quali saranno le prossime decisione in tal senso dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.