Andare in pensione anticipata nel 2023 sarà più difficile. Scaduta Quota 100 e, a fine anno, Quota 102, le vie per lasciare in anticipo il servizio nella scuola si riducono notevolmente. Con la conseguenza che l’età del personale docente continua a salire.

L’età media dei docenti delle scuole italiane supera ormai i 53 anni. Difficile trovare insegnanti più giovani, al di sotto dei 30 anni, diversamente da quanto accade in altri Paesi europei dove l’età media è di gran lunga più bassa.

Pensioni anticipate le vie di uscita

Le possibilità di andare in pensione prima del raggiungimento del requisito di vecchiaia (67 anni) o con 41-42 anni e 10 mesi di contributi – come detto – si stanno riducendo.

Per quest’anno è prevista solo la possibilità di uscire in anticipo con 4 opzioni:

• Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi)
• Opzione Donna (58 anni di età e 35 di contributi)
• Ape Sociale (63 anni di età e 30 di contributi)
• Precoci (41 anni di contributi)

Possono uscire con Quota 100 (scaduta) anche coloro che hanno maturato il diritto al 31 dicembre 2021, ma non hanno ancora esercitato l’opzione. Il gergo si chiama cristallizzazione del diritto alla pensione. Per tutti, ad eccezione dei dirigenti scolastici, le domande di pensione si presentano entro il 21 ottobre 2022. La richiesta va inoltrata  tramite POLIS “istanze on line”, è volta ad informare l’amministrazione scolastica ed è propedeutica alla vera e propria domanda di pensione all’Inps.

Pochi vantaggi per chi lascia prima il servizio nella scuola

I vantaggi delle pensioni anticipate appena elencate sono pochi rispetto agli svantaggi. Di positivo, in sostanza, c’è che si può lasciare qualche anno prima il lavoro come docente o personale Ata, mentre di negativo c’è la penalizzazione dell’assegno.

Opzione Donna, ad esempio, è particolarmente penalizzante e si arriva a prendere meno di 1.000 euro al mese lordi. Anche Ape Sociale è riduttiva. L’anticipo pensionistico è corrisposto per 12 mensilità fino al raggiungimento della età pensionabile.

E’ corrisposto per un massimo di 1.500 euro lordi al mese.

Resta Quota 102 più appetibile, ma ha durata breve: scade infatti il 31 dicembre 2022. Infine c’è la possibilità di lasciare il servizio come lavoratore precoce se si hanno alle spalle 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, di cui almeno 12 mesi versati prima dei 19 anni.

In ultimo c’è da considerare i tempi di liquidazione del trattamento di fine servizio (TFS). Come noto, per il personale scolastico dimissionario, deve necessario attendere il raggiungimento dei requisiti per la vecchiaia o comunque almeno 24 mesi prima di vedere un centesimo.