Luglio, col bene che ti voglio, vedrai non finirà. Luglio m’ha fatto una promessa, l’amore porterà. Anche tu, in riva al mare, tempo fa, amore, amore. Mi dicevi ‘luglio ci porterà fortuna’, poi non ti ho vista più“, canta Riccardo Del Turco. Una canzone che a partire da luglio 2023 potrebbe essere riadattata dai percettori del reddito di cittadinanza che, anziché l’amore, rischiano di non vedere più il sussidio targato Movimento Cinque Stelle.

Attraverso la Legge di Bilancio 2023, infatti, il governo Meloni ha apportato delle importanti modifiche al reddito di bilancio con molti percettori che, fra qualche mese, non potranno più beneficiare della relativa erogazione.

Ma di chi si tratta? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.

Scopri se entro luglio perderai il reddito di cittadinanza

Grazie alla Manovra il periodo di fruizione del reddito di cittadinanza è stato ridotto da 18 mensilità a 7 per i cosiddetti “occupabili”. Ovvero le persone con un’età compresa tra i 18 anni e 59 anni che possono lavorare. I soggetti in questione, quindi, il prossimo luglio dovranno dire addio al sostegno economico introdotto dal Governo Conte.

I cosiddetti percettori occupabili, inoltre, sono obbligati a frequentare un corso di formazione o riqualificazione professionale di almeno sei mesi, pena decadenza del sussidio in questione. Stessa sorte anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta di lavoro. Sono esclusi da tali modifiche i nuclei famigliari con disabili, minori e persone aventi un’età pari o superiore a 60 anni. Quest’ultimi, infatti, potranno ottenere il reddito di cittadinanza per tutti e dodici i mesi dell’anno appena iniziato.

Verso l’abolizione del sussidio targato Movimento Cinque Stelle

Il 2024, invece, sarà l’anno dell’abolizione del sussidio. Il Governo, infatti, lavorerà nel corso del 2023 proprio per mettere a punto una riforma grazie alla quale cancellare il reddito di cittadinanza e riuscire a garantire degli aiuti alle persone alle prese con delle difficoltà economiche.

A tal proposito, infatti, così come si evince dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze:

“I risparmi di spesa verranno allocati in un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione”.

Non è dato sapere, comunque, in cosa consisterà tale riforma. L’unica cosa certa è che iniziato il periodo di transizione verso l’abolizione del reddito di cittadinanza. Un percorso ancora lungo, che l’attuale Governo intende intraprendere per cercare di aumentare il numero di lavoratori e favorire così la ripresa dell’economia nazionale.