Il bonus 110 può essere goduto nelle forma delle detrazione fiscale oppure, in alternativa e dietro opzione, nella formula dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Stessa cosa dicasi per gli altri bonus fiscali sulla casa riconosciuti a fronte di spese (sostenute nel 2020 e 2021) per lavori edili (bonus ristrutturazione, ecobonus ordinario, bonus facciate, ecc.).

Optando per lo sconto in fattura o la cessione del credito il vantaggio è quello di non dover attendere anni per il recupero di una parte dell’investimento fatto nei lavori (la detrazione, infatti, è da godere nella dichiarazione dei redditi in più quote annuali mentre lo sconto in fattura e la cessione del credito sono immediati).

Le due opzioni

Lo sconto in fattura deve essere accordato dall’impresa che esegue i lavori ed è pari alla percentuale di detrazione spettante. Quindi, se ad esempio si tratta di bonus ristrutturazione (detrazione del 50% da ripartire in 10 quote annuali di pari importo) lo sconto applicabile in fattura in caso di opzione è del 50% dell’importo della spesa stessa.

Solo in caso di bonus 110, lo sconto non può essere superiore al 100% della spesa fatturata. L’impresa che accorda lo sconto poi recupera il corrispettivo nella forma del credito d’imposta che potrà utilizzare in compensazione oppure cedere ulteriormente a terzi (inclusi istituti di credito e finanziari).

L’altra possibilità è quella di optare, invece che per lo sconto, per la cessione del credito (corrispondete all’importo della detrazione spettante). La cessione può essere fatta verso:

  • la stessa impresa che esegue i lavori
  • verso istituti di credito e finanziari (esempio banche)
  • verso altri soggetti anche privati.

Sia l’opzione di sconto che di cessione deve essere comunicata dal contribuente all’Agenzia delle Entrate.

Vantaggi e svantaggi dello sconto in fattura

Lo sconto e la cessione del credito, come anticipato, comportano il vantaggio di non dover attendere anni per dover recuperare tutto o parte delle spese sostenute per i lavori.

Lo sconto in fattura ha un vantaggio immediato. La spesa è ridotta subito nella misura pari alla percentuale di detrazione spettante. Questo significa che, se ad esempio a fronte di lavori ammessi al bonus ristrutturazione (detrazione IRPEF del 50%), la fattura è 10.000 euro e l’impresa accorda lo sconto, la spesa da pagare è 5.000 euro.

Tuttavia, non è sempre facile trovare imprese disposte ad eseguire lavori applicando lo sconto, poiché significa per loro dover anticipare liquidità. Inoltre, spesso se si accorda lo sconto in fattura, l’impresa tende a caricare nella fattura stessa un onere aggiuntivo per il cliente, ossia la commissione che la banca poi trattiene per la successiva cessione del credito maturato a fronte dello sconto concesso.

Più semplice, invece, per il cittadino propendere verso la cessione del credito invece che lo sconto in fattura, in quanto è meno tortuoso trovare chi è disposto ad acquistare il credito, su tutti banche e Poste Italiane S.p.A.

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