È possibile percepire la pensione senza aver mai lavorato? Seppur la risposta a questo interrogativo potrebbe sembrare semplice ed immediata, in realtà non lo è affatto. Il sistema italiano è molto articolato e, oltre alle pensioni di vecchiaia, il nostro ordinamento riconosce, in determinate condizioni, la cosiddetta pensione sociale. Vediamo meglio di cosa si tratta e a chi spetta questa prestazione economica.

Pensione di vecchiaia, quali sono i requisiti?

Ad oggi, e in attesa della prossima riforma delle pensioni di cui si sta già discutendo nelle sedi istituzionali, in nessun caso è possibile percepire una “pensione di vecchiaia” senza aver mai lavorato.

Le condizioni per poter percepire l’assegno sono le seguenti:

  • 67 anni di età ed almeno 20 anni di contributi previdenziali obbligatori versati
  • 67 anni e almeno 15 anni di contributi, ma con i requisiti dalle 3 deroghe presenti nella Legge Amato dell’anno 1992;
  • 71 anni di età, con la pensione di vecchiaia contributiva per la quale si richiedono solo 5 anni di contributi previdenziali INPS effettivi versati.

In tutti questi casi, dunque, per percepire la pensione di vecchiaia bisogna aver maturato degli anni lavorativi.

Ad ogni modo, come già anticipato, in alcune condizioni un soggetto può richiedere la pensione sociale: una prestazione economica dedicata ai cittadini in condizioni disagiate.

Assegno sociale, cos’è e a chi spetta?

La pensione sociale (oggi “assegno sociale”) è una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge.

La pensione sociale è rivolto ai cittadini:

  • italiani;
  • comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza;
  • extracomunitari familiari di cittadino comunitario;
  • extracomunitari titolati di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
  • stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

I beneficiari devono percepire un reddito al di sotto delle soglie stabilite annualmente dalla legge.

La circolare INPS n. 197 del 23 dicembre 2021 ha fissato la rivalutazione degli assegni sociali per il 2022 sulla base della percentuale di variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. L’assegno sociale 2022 ha un importo di 468,10 euro e viene erogato per 13 mensilità

La pensione sociale spetta in misura piena a tutti i soggetti non coniugati con reddito personale pari a 0, e ai soggetti coniugati con reddito familiare inferiore a 6.085,30 euro.