La Legge di bilancio 2023, prevede una nuova rottamazione dei ruoli, la rottamazione-quater. Il Governo lo aveva promesso fin dal giorno del suo insediamento a palazzo Chigi. Anche se è caduto il saldo e stralcio, sono comunque confermati sia lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, se relativi a debiti affidati per il recupero all’EX Equitalia tra il 1° gennaio del 2000 e il 31 dicembre 2015, sia la rottamazione delle cartelle. Sulla rottamazione, il Governo è andato oltre ogni ottimistica previsione, infatti, possono essere rottamati i  singoli debiti affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Dunque si va oltre la data del 31 dicembre 2015 di cui si parlava inizialmente in riferimento alla rottamazione, da non confondere con lo stralcio delle cartelle ossia con l’annullamento automatico dei debiti fino a 1.000 euro.

Detto ciò, con la nuova rottamazione si risparmierà di più rispetto alle precedenti sanatorie. A tal fine vediamo nel dettaglio ciò che va pagato e ciò che invece risparmia il contribuente, privato o impresa che aderisce alla definizione agevolata.

La rottamazione quater

L’art.46 della bozza della Legge di bilancio 2023, prevede la c.d. rottamazione-quater.

In particolare sono ammessi alla nuova sanatoria, i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. E’ rottamabile il singolo debito indicato nella cartella o nell’accertamento esecutivo (se già affidato per il recupero all’Agente della riscossione). Sono oggetto di sanatoria anche gli avvisi di addebito INPS.

A ogni modo, il pagamento delle somme dovute può essere effettuato:

  • in unica soluzione, entro il 31 luglio 2023, ovvero
  • nel numero massimo di diciotto rate, la prima e la seconda delle quali, ciascuna di importo pari al 10 per cento delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, scadenti rispettivamente il 31 luglio e il 30 novembre 2023.

Le restanti sedici rate di 18, devono essere versate nei 4 anni successivi, alle seguenti scadenze: 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre.

La rottamazione-quater. Quanto si risparmia?

In premessa abbiamo detto che con la nuova rottamazione si risparmierà di più rispetto alle precedenti sanatorie.

In particolare, il contribuente dovrà corrispondere solo:

  • l’imposta, la tassa o il tributo indicato nella cartella;
  • le spese di rimborso per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella di pagamento;
  • gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla sanatoria.

Non dovrà versare invece: le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione. Nelle precedenti rottamazioni, il contribuente invece era tenuto a pagare gli interessi di dilazione nonchè l’aggio della riscossione calcolato su imposta e interessi di dilazione.