La nuova pace fiscale si farà. Molto probabilmente sarà inserita già nel decreto fiscale che come ogni anno anticipa la Manovra 2023. La pace fiscale si snoderà in un triplice intervento che andrà dall’annullamento dei debiti fino a 1000 euro, passando per il saldo e stralcio di quelli fino a 3.000 euro, per poi arrivare alla rottamazione per i debiti superiori a 3.000 euro.

Detto ciò, non si tratta di un condono né di una misura che è finalizzata a dare una mano ai grandi evasori, almeno è questo il passaggio che ha più volte puntualizzato il Governo Meloni.

A ogni modo, l’occasione offerta dalla nuova pace fiscale, potrà essere sfruttata sia per i debiti di piccolo importo che per quelli di importo più rilevante.

La nuova rottamazione delle cartelle

In base alle notizie a oggi in nostro possesso, il Governo Meloni ha pensato alla pace fiscale in questi termini:

  • stralcio dei debiti fino a 1.000 euro;
  • saldo e stralcio per i debiti fino a 3.000 euro (il contribuente paga solo una percentuale, si parla del 10% dell’imposta, con azzeramento di sanzioni e interessi di mora);
  • rottamazione dei debiti superiori a 3.000 euro ( si paga solo l’imposta contestata, con azzeramento di sanzioni e degli interessi di mora).

Bisogna prestare attenzione al singolo debito rottamabile.

La pace fiscale dovrebbe riguardare i debiti affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2021. Su questo punto però, è bene andare cauti, potrebbe anche accadere che il periodo temporale di riferimento si fermi al 31 dicembre 2017 come avvenuto per la precedente finestra di rottamazione.

Rottamazione cartelle. Una mano ai grandi evasori?

In premessa abbiamo detto che la nuova pace fiscale non va vista come un condono né come una misura  finalizzata a dare una mano ai grandi evasori, almeno è questo il passaggio che ha più volte puntualizzato il Governo Meloni. Noi di Investire Oggi riteniamo che l’idea del Governo è quella si di dare una mano ai contribuenti:

  • riconoscendo loro la possibilità di chiudere i debiti con il Fisco e con altre amministrazioni, pagando solo una parte del debito,
  • ma anche quella di dare un boost alla casse dello Stato.

Infatti, bisogna ragionare anche in questi termini, lo Stato incasserà un bel gruzzoletto che potrà essere utilizzato per coprire gli interventi più importanti per famiglie e imprese.

C’è da dire che in molti casi, lo Stato potrà recuperare crediti che se richiesti per intero al contribuente non avrebbero portato ad alcun incasso. Infatti, un contribuente che non ha nulla da perdere, non sarebbe mai disposto a pagare il debito per intero, ma sicuramente valuterà la possibilità di chiudere i conti con il Fisco, versandone solo una piccola parte.