Con la proposta di riscatto laurea gratis per la pensione da un lato esultano gli studenti. Ma dall’altro sarebbero davvero lacrime amare per lo Stato italiano. Ad oggi, infatti, il riscatto della laurea è a titolo oneroso.

Con il calcolo su quanto pagare che, peraltro, si può effettuare pure online. Recentemente, infatti, l’INPS ha messo a disposizione sul web un apposito simulatore ad accesso libero. Così come è riportato in questo articolo. Ma detto questo, con l’eventuale riscatto laurea gratis per la pensione lo Stato italiano rinuncerebbe annualmente ad introiti che sono stimati tra i 4 ed i 5 miliardi di euro.

Riscatto laurea gratis per la pensione: esultano gli studenti, lacrime amare per lo Stato

Sarebbero quindi lacrime amare per lo Stato italiano, ma nello stesso tempo il nostro Paese si allineerebbe ad altri Paesi europei come la Germania. Dove il riscatto non solo è gratuito, ma è addirittura esteso pure per due anni alle scuole superiori. Il riscatto laurea gratis per la pensione, ai giovani di oggi, permetterebbe poi un domani di avere un’anzianità contributiva più alta.

Avendo così più chance di maturare il diritto alla pensione anche con eventuali periodi caratterizzati da carriere lavorative discontinue. In altre parole, andare al riscatto di 5 anni di corso di laurea gratis sarebbe in tutto e per tutto un toccasana per la maturazione e per l’accesso ai benefici pensionistici.

Quanto costa riscattare il corso di studi universitario?

Aspettando novità proprio sull’eventuale riscatto laurea gratis per la pensione, attualmente il costo si aggira sui 5.000 euro per ogni anno di corso da riscattare. Quindi, per un corso della durata legale di 5 anni la cifra da sborsare, anche con un piano di rateazione, si aggira sui 25.000 euro. Con l’eventuale esclusione dal riscatto, chiaramente, di eventuali anni fuori corso.

Si tratta davvero una cifra elevata, quindi, che peraltro beneficia dell’introduzione di un sistema agevolato.

Dato che in passato per riscattare i 5 anni del corso di laurea si arrivava a spendere anche fino a più del doppio. In certi casi pure fino a ben 80.000 euro.