Il riscatto laurea agevolato potrebbe essere prorogato. La legge del 2019 che prevede uno sconto sui contributi da versare nel sistema contributivo, prevede un periodo di sperimentazione di 3 anni e scade alla fine del 2021.

Il governo, secondo indiscrezioni di stampa e visto il successo finora ottenuto del riscatto laurea, pensa di estendere la misura anche nei prossimi anni. La normativa prevede che si possano riscattare gli anni di studio all’università ai fini della pensione senza limiti di età e a condizione di non aver versato contributi prima del 1996.

Il riscatto laurea agevolato

Ma come funziona il riscatto laurea agevolato? In buona sostanza, chi ha frequentato i corsi universitari dopo il 31 dicembre 1995 e ha conseguito la laurea potrà beneficiare di un sistema di calcolo più agevolato per il riscatto dei contributi.

Non solo. Come chiarisce l’Inps con la circolare Inps n.106 dello scorso 25 luglio 2019. E’ stato poi abolito il limite di età dei 45 anni per poter accedere alle modalità di riscatto degli anni universitari nel sistema contributivo. Per effetto di tale modifica, a decorrere dal 30 marzo 2019, data di entrata in vigore della legge n. 26/2019, si può accedere alla facoltà di riscatto della laurea indipendentemente dall’età anagrafica. Sempre che siano soddisfatti gli altri requisiti previsti dalla legge.

Resta in particolare confermato che le modalità di calcolo dell’onere di riscatto laurea per i corsi universitari di studi, di cui al D.lgs n. 184/1997, si applicano soltanto ai periodi del corso di studi che si collocano nel sistema contributivo della futura pensione.

Il metodo di calcolo

Ma come si calcolano i contributi da versare per il riscatto laurea agevolato in base alla nuova normativa? Come spiega meglio l’Inps:

l’onere dei periodi di riscatto che si collocano nel sistema di calcolo contributivo è costituito dal versamento di un contributo, per ogni anno da riscattare, pari al livello minimo imponibile annuo di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n. 233, moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti”.

L’onere di riscatto laurea deve essere quindi determinato sul minimale contributivo degli artigiani e commercianti. Minimale vigente nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche in vigore, nello stesso periodo, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD).L’importo retributivo di riferimento è rapportato al periodo oggetto di riscatto ed è attribuito temporalmente e proporzionalmente ai periodi medesimi. Il contributo è rivalutato secondo le regole del sistema contributivo, con riferimento alla data della domanda.

Il pagamento

La circolare n. 106 Inps, recependo le indicazioni del legislatore, ha anche modificato il piano rateale dei versamenti. Al fine di rendere più sopportabile il riscatto laurea, è stata data la possibilità al contribuente di versare i contributi anche in 120 rate mensili. Prima dell’introduzione della legge le rate erano al massimo 60. L’importo minimo da versare è di 30 euro senza interessi.