Quali periodi non coperti da contribuzione possono essere riscattati ai fini pensionistici? Vediamo tutti i periodi privi di contribuzione che possono essere coperti dal riscatto dei contributi per eliminare qualche “buco” dal proprio estratto conto contributivo.

Ecco come fare ad avere, il più possibile, una carriera lavorativa continua che presenti contributi dalla prima data di assunzione senza interruzione o con meno interruzioni possibili.

Per avvicinarsi ai requisiti richiesti per legge per accedere alla pensione, è possibile anche riscattare determinati periodi privi di contribuzione paganfo i contributi non versati, i cosiddetti contributi da riscatto.

In questo modo, alcuni periodi non coperti da contribuzione possono essere riscattati e risultare ugualmente coperti.

E’ bene ricordare, però, che il riscatto comporta dei costi per il lavoratore, poichè non è a carico del datore di lavoro.

Riscatto contributi: per quali periodi puà essere applicato?

Aspettativa non retribuita: per i periodi durante i quali, per motivi previsti dalla legge, il rapporto di lavoro è sospeso è possibile il riscatto massimo di 3 anni ma solo se per gli stessi periodi non è stata versata contribuzione volontaria.

Disoccupazione: per i periodi di disoccupazione se è stata percepita indennità di disoccupazione è presente contribuzione figurativa e , quindi, non serve il riscatto contributivo. Per i periodi di disoccupazione non indennizzati, invece, è possibile il riscatto tramite il sito dell’Inps o tramite patronato.

Nella prossima pagina vedremo quali altri periodi non coperti da contribuzione possono essere riscattati.

Lavoro part-time: se nel lavoro part time risultano delle settimane scoperte da contribuzione è possibile effettuare il riscatto dei contributi. Quindi il riscatto è possibile soltanto se in base alla retribuzione e il numero di ore non sono stati versati contributi pari al minimale Inps e vi sono delle settimane scoperte.

Formazione professionale, studio e ricerca: i periodi dedicati alla formazione professionale, allo studio e alla ricerca possono essere riscattati ma solo se portati a termine (e quindi solo in presenza di un certificato professionale o accademico).

Per i periodi di studio è possibile il riscatto anche più di uno: ad esempio è possibile riscattare più di una laurea.

Lavoro all’estero: è possibile il riscatto dei periodi di lavoro all’estero in Paesi non convenzionati con l’Italia che non hanno accordi bilaterali. In questo caso la domanda del riscatto può essere effettuata per tali periodi, senza alcun limite di tempo.

Astensione facoltativa per maternità: i periodi di congedo parentale al di fuori del rapporto di lavoro, se non coperti da altra contribuzione, possono essere riscattati per un massimo di 6 mesi per ogni maternità ed un limite di 5 anni totali. Per effettuare il riscatto l’interessata, però, deve avere almeno 5 anni di contribuzione versata.

Riscatto carriere discontinue: i periodi collocati tra lavori discontinui (l’esempio classico è quello dei lavoratori temporanei o stagionali) possono essere riscattati se posteriori al 31 dicembre 1996 se l’interessato dimostra lo stato di disoccupazione per i periodi per il quale chiede il riscatto.

Servizio civile: il servizio civile alternativo al servizio di leva da il diritto all’accredito dei contributi figurativi. Per i periodi di servizio civile dal 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2008 è prevista, invece, la contribuzione versata nella Gestione Separata Inps a cura del Fondo Nazionale per il Servizio Civile . Per quel che, invece, riguarda, il servizio civile volontario prestato a partire dal 1 gennaio 2009 è possibile chiedere il riscatto dei contributi.

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