In Italia esiste una sfera immobiliare assai particolare. Si tratta di case, immobili e alloggi di edilizia pubblica residenziale. Case dello Stato o degli enti che fanno riferimento allo Stato, che vengono assegnati a determinati soggetti o nuclei familiari.Alloggi ERP o alloggi IACP, dove ERP è l’acronimo di Edilizia Residenziale Pubblica e IACP sta per Istituto Autonomo Case Popolari. Come detto si tratta di case di proprietà pubblica destinate a soggetti che non hanno case di proprietà e vivono con redditi bassi.

L’assegnazione in genere è fatta dietro domanda da parte degli interessati e secondo una graduatoria che tiene in considerazione la composizione del nucleo familiare (invalidità, famiglie numerose, minorenni), la situazione reddituale della famiglia ed il lavoro dei soggetti che possono lavorare.

Dal canone di affitto alla proprietà dell’alloggio

Spesso però le case popolari, come comunemente vengono chiamati questi alloggi, possono diventare di proprietà di quelli che invece sono di fatto soggetti che pagano un canone di affitto periodico allo Stato o all’ente che gestisce gli alloggi. Infatti l’assegnazione della casa prevede il pagamento di un canone di affitto da parte degli assegnatari. Un canone però sensibilmente inferiore rispetto ai prezzi di mercato per le case in locazione. Anche perché il canone è variabile in base alle singole condizioni delle famiglie assegnatarie.

“Salve, volevo chiedere a voi esperti, come fare per riscattare la casa popolare dove abito. Vivo in questo alloggio da 20 anni con la mia famiglia. Avevo deciso di chiedere il riscatto perché ho paura che a morte mia, la casa torni libera per altri e non finisca ai miei figli che sono nati qui dentro e che adesso vivono con le loro mogli a casa loro, sempre in affitto ma da privati. Mi farebbe piacere lasciare la casa ad uno dei due, visto che ci ho speso molti soldi per renderla così come è oggi.

Diventare proprietari di una casa popolare, ecco come fare con il riscatto

Quello che il nostro lettore ci chiede riguarda un istituto molto importante che riguarda gli alloggi di edilizia pubblica residenziale. Parliamo del riscatto della casa, che da proprietà statale così può diventare proprietà della persona che la abita e che oggi versa l’affitto. Fin quando un nucleo familiare vive in una casa in affitto, la casa resta di proprietà pubblica e pertanto, alla cessazione dell’assegnazione, per qualsiasi motivo, la casa torna libera per essere assegnata ad altri.

Con il riscatto di una casa popolare un immobile diventa di proprietà privata come una qualsiasi altra casa. E per di più l’interessato al riscatto può riuscire a spendere molto meno in acquisto, rispetto ad una normale abitazione. Naturalmente il riscatto segue delle regole ben precise e inoltre, non è automatico. Infatti la prima cosa da considerare è che sono tramite bandi che i Comuni e gli enti che gestiscono questi alloggi, avviano le operazioni di riscatto. In parole povere, non si può sempre chiedere di diventare proprietari della casa popolare all’ente. La proposta di acquisto non è contemplata.

Riscattare la casa popolare, perché andrebbe fatto?

Comprare un’abitazione oggi, con la crisi economica e con i prezzi di mercato elevati, è una impresa titanica per molte famiglie. E lo è a maggior ragione per chi vive in una casa popolare, la cui assegnazione nasce dal fatto che evidentemente la famiglia in questione non naviga in buone acque come finanze. Il riscatto di una casa popolare parte da prezzi molto inferiori a quelli di mercato, come inferiore è il canone di affitto rispetto alla media degli affitti nelle città italiane. Come disciplina del riscatto di una casa popolare bisogna rifarsi alla legge n° 560 del 1993.

“Norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” così si chiama l’apparato normativo che riguarda questa delicata ma importante materia.

Occhio alla tipologia di casa popolare, il riscatto parte da questo

Ci sono case popolari costruite di sana pianta dalla Stato. E poi ci sono case popolari acquisiti e recuperati dallo Stato per essere adibiti proprio all’assegnazione a soggetti e famiglie indigenti. Famiglie che pertanto, hanno bisogno di un sostegno dal punto di vista abitativo oltre che economico e sociale. Inevitabile che queste problematiche familiari che spingono lo Stato a dare sostegno ad una famiglia, incida anche sulla possibilità di riscattare casa a cifre modiche.

Come riscattare la casa di edilizia pubblica residenziale

Sono davvero tante le tipologie di case popolari dislocate sul territorio, dalla grandi città ai piccoli paesi di montagna. Ci sono gli alloggi ERP e quelli IACP, la cui assegnazione parte da una domanda che l’interessato deve presentare in genere al Comune. Ma solo quando lo stesso Comune emanerà il bando, che può essere nuovo, nel caso di nuovi alloggi, o solo per aggiornare le graduatorie preesistenti. Non esiste bando che non passa prima dall’assegnazione con canone di affitto per i richiedenti. Per poter riscattare una casa popolare bisogna possedere determinati requisiti. Il riscatto immediato a seguito di assegnazione non è previsto.

I requisiti per il riscatto della casa popolare

Serve una determinata anzianità di assegnazione per poter poi passare al riscatto. E questo è il primo requisito da rispettare. Ogni Comune o ente emana il bando sul riscatto, inserendo questo requisito tra quelli necessari. Ed è variabile in base alle decisioni prese per il bando dalle competenti autorità che lo emanano. I requisiti possono essere quindi differenti a seconda delle circostanze e delle esigenza che deve soddisfare l’ente. Si parte dal fatto che il Comune per esempio, potrebbe avere vantaggi dalla cessione dell’alloggio rispetto alla gestione degli affitti e delle procedure.

Requisiti generici per il riscatto dell’alloggio

Requisiti variabili da bando a bando e da città a città quindi. Ma come detto, esiste anche una normativa nazionale. E pertanto esistono dei requisiti di partenza fissi a cui ogni Comune ed ogni ente deve attenersi per redigere il bando. Per esempio serve la cittadinanza italiana, della UE o il permesso di soggiorno in Italia per gli extracomunitari. Serve anche la residenza effettiva e continua in Italia e nel Comune sede dell’alloggio in questione. E in genere serve aver vissuto nell’alloggio oggetto della richiesta di riscatto, da non meno di 5 anni. Non bisogna avere altre case o immobili dove poter andare a risiedere, oppure se in possesso di altre abitazioni, queste non devono essere agibili o capaci di far vivere dignitosamente un nucleo familiare.

Si pensi ad una casa al quinto piano senza ascensore per una famiglia con un componente disabile con problemi motori. Questo requisito vale anche in sede di richiesta di assegnazione e non solo di riscatto. Infine per provvedere al riscatto, serve anche che l’interessato sia in regola col pagamento dei canoni precedenti.

Altri aspetti del riscatto delle case popolari

Per quanto concerne il riscatto delle case popolari, la regola generale impone anche una limitazione. Infatti una volta riscattata la casa popolare questa non può essere venduta o ceduta a terzi se non decorrono 10 anni dal pagamento dell’onere del riscatto. E se il riscatto è a rate, come spesso accade nei bandi, bisogna aspettare l’ultima rata pagata per far partire il decorso di questi 10 anni. Quindi occorre valutare tutto attentamente, anche l’eventuale cessione a figli o altri parenti dopo aver provveduto a riscattare l’alloggio.