La Tari – tassa sui rifiuti, sempre più discussa e illegitima. L’Aduc (associazione per i diritti e gli utenti consumatori) ha pubblicato un comunicato ieri 09 dicembre, per avvisare i consumatori di stare attenti alla prescrizione. Ricordiamo che il rimborso può essere chiesto entro 5 anni dall’emissione. Il rimborso Tari, Tares per il 2013, potrà essere chiesto entro il 2018, e manca davvero pochissimo all’ingresso del nuovo anno.

Ecco il comunicato dell’Aduc a cura di Emmanuela Bertucci.

Comunicato

Rimborsi Tari. Occhio alla prescrizione

E’ passato quasi un mese da quando il Ministero dell’Economia ha chiarito che la quota variabile di Tari pagata due volte sulle pertinenze degli immobili deve essere restituita perchè illegittima, prima in risposta ad una interrogazione parlamentare, poi con una circolare, ma ancora nulla si è mosso.

Non hanno interesse a muovere nulla i Comuni, che sperano che la questione cada nel dimenticatoio.

Non ha interesse il Governo, tanto più che siamo a fine legislatura.

E di rimborsi, per quanto ne sappiamo, non ce n’è traccia.

Qualche settimana fa consigliavamo ai cittadini, che hanno pagato più volte la quota variabile sulle pertinenze, di attendere.

Il consiglio continua ad essere attuale, con un occhio però alla prescrizione, perchè il rimborso può essere chiesto entro 5 anni dal versamento e, considerato che molti comuni hanno commesso l’errore di calcolo anche per la Tares – applicabile nel 2013 – la scadenza dei cinque anni è alle porte, nel 2018.

Ognuno quindi segni sul calendario quando ha pagato la Tares 2013 perchè è da quel momento che decorrono i 5 anni per richiedere il rimborso al Comune, seguendo queste indicazioni.

Aduc nei prossimi mesi monitorerà la situazione e fornirà supporto a chi deve ottenere il rimborso. Per questo chiediamo ai cittadini di segnalarci se hanno ricevuto il rimborso, se hanno ricevuto dal Comune un diniego o – come temiamo – se il Comune non abbia risposto entro i 90 giorni previsti dalla legge.