Ho ricevuto un assegno da parte dell’Agenzia delle Entrate per un rimborso IRPEF che scaturiva dalla Dichiarazione redditi 2021 (anno d’imposta 2020). Sono andato in posta per riscuoterlo ma l’operatore della posta mi ha detto che la riscossione è bloccata in quanto dovevo andare ad incassarlo entro 60 giorni e tali 60 giorni sono ormai trascorsi.

Cosa devo fare? Posso eventualmente comunicare all’Agenzia Entrate il mio IBAN in modo tale che il rimborso mi verrà nuovamente predisposto con accredito diretto sul mio conto corrente?

Il nostro lettore ci espone il suo caso avente ad oggetto la questione dei rimborsi fiscali che scaturiscono dalla dichiarazione dei redditi.

Rimborso IRPEF, la modalità dipende dal modello dichiarativo

Chi fa la dichiarazione redditi e da questa ne scaturisce un credito d’imposta, ha due scelte, ossia chiederne l’utilizzo in compensazione per pagare altri tributi oppure chiederne il rimborso.

In caso di richiesta a rimborso occorre fare un’ulteriore distinzione. Bisogna vedere se la dichiarazione redditi è presentata con:

  • Modello 730 con sostituto d’imposta
  • oppure con Modello 730 senza sostituto d’imposta o Modello Redditi.

Se fatta mediante 730 con sostituto d’imposta, il rimborso del credito sarà fatto direttamente in busta paga (se lavoratore dipendente) o cedolino pensione (se pensionato). In caso di 730 senza sostituto o di Modello Reddito, il rimborso arriverà direttamente dall’Agenzia Entrate ed in tempi sono più lunghi.

Come arriva il rimborso IRPEF dall’Agenzia Entrate

Il rimborso IRPEF che deve arrivare direttamente dall’Agenzia delle Entrate è pagato mediante accredito diretto sul conto corrente del contribuente laddove questi abbia comunicato le coordinate (IBAN) all’Agenzia stessa.

Solo in caso di mancata comunicazione delle coordinate IBAN, il pagamento del rimborso sarà fatto tramite titoli di credito a copertura garantita (assegni vidimati) emessi da Poste Italiane S.p.A.

L’assegno sarà recapitato al contribuente con raccomandata, presso il suo domicilio fiscale.

Entro 60 giorni dall’emissione (il termine di validità è indicato sul titolo stesso), questi dovrà riscuoterlo. La riscossione potrà avvenire presso un qualsiasi ufficio postale, chiedendone il versamento sul conto corrente o anche il pagamento in contanti.

E se l’assegno non viene riscosso?

Se il contribuente lascia passare i 60 giorni senza riscuotere l’assegno del rimborso IRPEF, questo non potrà essere più riscosso e il rimborso medesimo torna nella disponibilità dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima emetterà un secondo assegno senza che il beneficiario debba presentare istanza.

Se nemmeno il secondo assegno sarà riscosso, allora il contribuente dovrà presentare apposita istanza di rimborso all’Agenzia Entrate.

Dunque, il lettore ha due scelte, ossia comunicare l’IBAN all’Agenzia Entrate in modo tale che l’Amministrazione possa accreditare il secondo tentativo di rimborso sul conto corrente oppure potrà aspettare di ricevere il secondo assegno da portare alla riscossione.

La comunicazione dell’IBAN per il rimborso IRPEF

Le coordinate del proprio conto corrente (IBAN) per avere l’accredito del rimborso IRPEF possono essere comunicate con una delle seguenti modalità:

  • collegandosi al sito dell’Agenzia delle Entrate ed accedendo all’area riservata con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Nella prima pagina “La mia scrivania” occorre selezionare “Servizi per” – “Richiedere” – “Accredito rimborso ed altre somme su c/c” (e seguire le istruzioni)
  • via PEC senza possibilità di delega
  • direttamente presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate esibendo un tuo documento d’identità in corso di validità, la cui fotocopia andrà allegata al modello stesso.