Vediamo qual è il trattamento fiscale riservato ai rimborsi relativi alle spese telefoniche effettuate dai dipendenti di un’impresa. Il datore di lavoro che rimborsa ai suoi dipendenti le spese telefoniche come deve comportarsi se il telefono fornito dall’azienda viene usato sia per le chiamate personali che per quelle di lavoro? E come è tassato il rimborso se il telefono aziendale viene utilizzato soltanto per telefonate di lavoro?

Con la risoluzione numero 74/E dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 20 giugno si affronta il problema riguardante la tassazione dei rimborsi relativi alle spese telefoniche dei dipendenti effettuati dal datore di lavoro.

Le spese telefoniche vengono rimborsate in maniera forfettaria dall’azienda per telefoni cellulari forniti sia per l’utilizzo lavorativo che per quello privato. Secondo l’Agenzia delle Entrate, in questo caso, sia la spesa del telefono che il pagamento delle bollette relative alle telefonate effettuate dovrebbero essere pagate dal dipendente e il datore di lavoro dovrebbe corrispondere un rimborso forfettario per le telefonate effettuate per l’azienda. Questo tipo di rimborso deve essere escluso dalla base imponibile solo se tale rimborso forfettario sia previsto dal legislatore.

Se il legislatore, invece, non ha indicato la possibilità del rimborso forfettario di tali spese i costi sostenuti dal dipendente nell’interesse dell’azienda devono essere documentabili e accertabili per evitare che il relativo rimborso concorra alla determinazione del reddito imponibile. Se tali spese non sono documentate, quindi, il rimborso non può essere escluso dalla determinazione del reddito da lavoro dipendente.

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