Rimborsi fiscali delle imposte pagate in più dal contribuente dal modello Unico o su richiesta del diretto interessato. Tutto quello che occorre sapere.

Rimborsi fiscali da Unico o su richiesta

Non di rado può accadere che il contribuente abbia versato imposte in misura superiore al dovuto. In tal caso i rimborsi fiscali possono essere richiesti con la  dichiarazione dei redditi o tramite apposita richiesta scritta. Soffermiamoci sui rimborsi da chiedere su richiesta dell’interessato.

Rimborsi imposte su richiesta

Se i rimborsi risultanti dal modello Unico 2013, sono possibili quando dalla dichiarazione dei redditi risulta un credito, in tutti gli altri casi di pagamenti di imposte non dovuti o eseguiti in eccesso rispetto a quanto dovuto, è necessaria, di regola, una domanda del contribuente, che deve essere presentata, a pena di decadenza, entro un determinato termine dal versamento.

Chi utilizza il modello 730 può ottenere il rimborso direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, con la busta paga o la rata di pensione. Se i rimborsi fiscali non vengono realizzati, il contribuente può presentare istanza di rimborso all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate del luogo in cui si risiede. In tal caso, occorre allegare alla richiesta la certificazione con la quale il datore di lavoro, o l’ente pensionistico, attesta di non aver eseguito il conguaglio e di non aver quindi rimborsato le imposte.

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Rimborsi fiscali a richiesta: entro quanto tempo

La richiesta di rimborsi fiscali deve essere fatta, a pena di decadenza, entro termini di tempo specifici, a seconda delle imposte pagate in eccedenza. Si avrà allora che il rimborso Irpef e Ires dovrà essere chiesto entro 48 mesi dal versamento, mentre i rimborsi delle ritenute operate dal sostituto d’imposta o direttamente dallo Stato e da altre P.A, possono essere chiesti entro 36 mesi.

Rimborsi fiscali: come vengono erogati

La richiesta di rimborso delle imposte deve essere inoltrata all’Agenzia delle entrate che, dopo aver verificato la sussistenza del diritto al rimborso, eroga la somma che spetta con diverse modalità.

Accredito conto corrente

E’ possibile l’accredito sul conto corrente, sempre se il contribuente ha fornito all’Agenzia delle Entrate le coordinate del suo conto corrente bancario o postale. In tal caso il  rimborso, qualunque sia l’importo, viene accreditato su quel conto. Se poi questo è chiuso o sono state indicate coordinate errate, non c’è alcun rimborso. Si ricorda a tal proposito che i dati necessari per l’erogazione dei rimborsi sono: il codice IBAN e, per i versamenti internazionali, il codice BIC, insieme alla denominazione della Banca e la relativa sede con l’indirizzo.

Altre modalità di erogazione rimborso fiscale

A parte l’accredito sul conto corrente, le altre modalità di erogazione dei rimborsi fiscali è una sorta di invito, però per importi entro i 999,99 euro,  a recarsi presso il piu’ vicino ufficio postale.