Riforma pensioni per scongiurare il ritorno della Legge Fornero.

Dopo le prossime elezioni del 25 settembre, chiunque andrà a governare il paese dovrà studiare e attuare la prossima riforma delle pensioni. In realtà, la riforma avrebbe dovuto essere già avviata, almeno in parte, dal Governo Draghi, ma nessuna novità c’è stata in tal senso. Nel DEF non c’è stato alcun riferimento alle riforma delle pensioni, le speranze erano riposte nella nota di aggiornamento di settembre 2022, Nadef 2022.

La caduta del Governo e le sempre più pesanti conseguenze economiche legate al conflitto Russo-Ucraina, hanno fatto si che la riforma delle pensioni venisse rimandata ai prossimi mesi.

Dunque, il prossimo Governo avrà la grossa responsabilità di rivedere il sistema delle pensioni. Partendo da un paletto che vale per tutte le forza politiche che saranno chiamate dal popolo a governare: la sostenibilità del sistema pensionistico. In poche parole non si possono fare voli pindarici, le risorse economiche destinate alla riforma non sono infinite.

Detto ciò, ogni partito politico ha la propria idea di riforma. Sembra comune l’idea di una possibile introduzione di quota 104 e di un allargamento dell’operatività di quota 41, due facce della stessa medaglia.

A ogni modo, anche il M5S ha una propria idea di riforma.

Riforma pensioni. Quali prospettive con il M5S?

l Movimento 5 Stelle vorrebbe allargare l’operatività di quota 41.

A oggi, quota 41 è riservata ai lavoratori precoci ossia:

  • in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995,
  • che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età e
  • che perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione (Fonte portale INPS).

Per accedere a quota 41 è necessario trovarsi in precise condizioni, quale ad esempio: lo svolgimento di attività particolarmente faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67 (attività usurante di cui al decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 19 maggio 1999, addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo).

Ulteriori proposte dei M5S sono rappresentate dalla proroga di: Ape sociale e Opzione donna. Anche il riscatto gratuito della laurea ai fini pensionistici rientra tra le proposte del partito del leader Conte.

Le altre proposte. Quota 104

I diversi partiti sembrerebbero allineati su quota 104. Questo perchè, con molta probabilità quota 102 non sarà rinnovata. Difatti, sono gli ultimi 4 mesi per evitare di andare in pensione a 67 anni. Con quota 102, è possibile andare in pensione anticipata: con un’età di almeno 64 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni.

Possono ancora sfruttare quota 102 gli iscritti all’ INPS, anche alla gestione separata, che maturino entro il 31 dicembre 2022 i requisiti di età anagrafica pari a 64 anni e di anzianità contributiva pari a 38 anni (c.d. “quota 102”).

Al suo posto potrebbe essere introdotta quota 104. In poche parole, il giusto mix tra requisiti anagrafici e contributivi per andare in pensione, dovrebbe essere raggiunto con un’eta tra 65-66 anni e un’anzianità contributiva di 38-39 anni.

A oggi, è possibile solo fare delle previsioni, tutto dipenderà da chi andrà al Governo e soprattutto dalla risorse a disposizione.