
L’emergenza rifiuti colpisce soprattutto le periferie delle grandi città: alzi la mano chi, di fronte a sacchetti accumulati, non ha lamentato di pagare la Tari per un servizio di raccolta assente o carente. Non tutti sanno che, in alcuni casi e a specifiche condizioni, è possibile avere uno sconto Tari dell’80%. Se avete letto della possibilità di non pagare la Tari in caso di mancata raccolta o carente gestione dei rifiuti, sappiate che non si tratta del tutto di una bufala ma c’è un fondo di verità.
Raccolta rifiuti: se il servizio non funziona si paga solo il 20% di Tari
Il contribuente non deve dimostrare di aver subito un danno da questa gestione dei rifiuti non idonea ma è sufficiente che documenti l’effettivo malfunzionamento. Serve inoltre l’accertamento della situazione di pericolo da parte dell’autorità sanitaria. Bisogna quindi fornire foto e/o un’attestazione dell’Asl sul degrado igienico sanitario dell’area coinvolta.
A confermare il diritto di sconto Tari in queste circostanze è intervenuta anche una sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Vibo Valentia. Vero è però che molte Amministrazioni Comunali tendono a negare questo diritto arbitrariamente dietro scusanti non accettabili.
Sconto Tari per disservizio: tempi e modalità
A questo scopo è bene sapere ad esempio che, sebbene alcuni Comuni dispongano di moduli ad hoc predisposti per la domanda di sconto Tari, in realtà non sono previste forme obbligatorie e quindi la domanda di esenzione del pagamento della tassa sui rifiuti può essere presentata anche in carta semplice inviata tramite raccomandata A/R o via pec oppure ancora consegnata a mano all’ufficio protocollo. Inoltre non sono previsti termini massimi. Se il Comune rigetta la domanda ci si deve rivolgere alla Commissione Tributaria Provinciale.