La prova selettiva del concorso Navigator si avvicina. Ma intanto molti degli esclusi dalla selezione valutano di intraprendere la via del ricorso. L’ “attacco” si muove su due fronti: da un lato gli esclusi dal bando, dall’altro i precari Anpal che vantano diritto di precedenza rispetto ai vincitori del concorso Navigator 2019.

Esclusi concorso Navigator: i motivi del ricorso

Uno dei punti cruciali riguarda il requisito del miglior voto di laurea, soprattutto considerando il fatto che siamo di fronte a titoli di studio eterogenei tra di loro.

Ma l’aspetto più critico concerne l’applicazione di regole diverse tra le province. Allo stato dei fatti ci sono province in cui candidati con 100 sono stati ammessi e altre in cui con 105 sono stati esclusi. Dipende infatti dal numero di domande totali in rapporto ai posti disponibili nella provincia considerata. Per quanto riguarda il criterio del miglior voto di laurea la questione verte, anche, sulla natura dell’Anpal, ovvero che si tratti pienamente di ente pubblico oppure no, e sulla definizione di società in house.

Il riferimento quindi è all’articolo 6 del bando che dispone espressamente che “sono ammessi alla selezione i candidati in possesso dei requisiti di ammissibilità richiesti dall’art. 3 del presente Avviso, secondo un rapporto di 1 a 20 tra posizioni ricercate e candidature pervenute su base provinciale, in ragione del miglior voto di laurea”. Si tratta di una clausola illegittima?

L’obiettivo del ricorso messo in atto e pubblicizzato da alcuni studi legali sarebbe quindi, quello di ammettere alcuni esclusi al concorso. Per chi però parteciperà alla prova del 18-20 giugno a Roma, questo è solo un ulteriore ostacolo che rischia di compromettere e ritardare ulteriormente l’iter del concorso Navigator, già complicato sul fronte burocratico e delle tempistiche di selezione.

Precari Anpal contro l’assunzione dei Navigator

Sull’altro fronte ci sono i precari Anpal, che chiedono priorità della stabilizzazione per la loro posizione prima di aprire a nuove assunzioni.

Ci sono già stati scioperi ma la questione appare ad oggi irrisolta e i rappresentanti di categoria hanno minacciato nuove azioni di protesta anche eclatanti pur di essere ascoltati da chi di competenza.