Quando si è alla ricerca di un lavoro molto spesso si tende a credere a tutto quello che ci viene proposto, vuoi per la fretta di trovare un’occupazione, vuoi per la buona fede. Alle volte si rischia di rimanere truffati da gente che vuole estorcere denaro o da aziende non proprio oneste che vorrebbero sfruttare la forza lavoro gratis.

Alle volte, però, accettando “lavori” semplici si rischia di mettere a repentaglio la propria onestà diventando complici di una truffa ai danni dello Stato e della comunità.

La truffa che porta a riciclare denaro viene descritta come un lavoro di “contabilità e finanza” e consiste nel ricevere sul proprio conto corrente delle somme di denaro che poi, tramite bonifico, vanno girate su un altro conto corrente. Il compenso è una piccola percentuale del denaro “ripulito”.

Ovviamente non viene spiegato da dove provenga il denaro e perchè si ha bisogno di un conto corrente su cui farlo transitare ma molto spesso i soldi sono frutto di evasione fiscali ed attività illecite. Anche se questo non viene espressamente detto nell’offerta di lavoro è facilmente intuibile che non si tratta di un gioco molto pulito. In questo caso, chi accetta questo tipo di lavoro, non si parla di truffato ma di truffatore a sua volta poichè pur dichiarando di non sapere che si trattasse di un lavoro illecito, chi si presta a questa operazione guadagna dei soldi soltanto per far transitare somme di denaro sul proprio conto corrente. I guadagni facili molto spesso sono una tentazione molto forte che mette a tacere la curiosità di sapere per chi si sta lavorando o la provenienze del denaro. In questo caso si rischia di non essere, quindi, la vittima di un raggiro ma un complice di chi lo mette in pratica, con tutto quello che ne consegue.