Dopo la sua entrata in vigore, la misura Resto al Sud che favorisce l’avvio di nuove attività economiche, è stata oggetto di diverse modifiche normative. Tali modifiche hanno riguardato anche la platea dei soggetti e delle attività ammesse agli incentivi. Infatti, sono state eliminate molte delle preclusioni previste in origine.

Nel nostro articolo andremo ad individuare tutte le attività per le quali, nel 2022, è possibile beneficiare sia dei finanziamento agevolato sia del contributo a fondo perduto.

Gli incentivi Resto al Sud

Resto al Sud” è l’incentivo per la nascita di nuove imprese, disciplinato dall’art.

1 del D.L. n. 91/2017.  Sono agevolate le attività avviate da giovani imprenditori tra i 18 ed i 55 anni, nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura si sostanzia in un finanziamento fino a 50.000 €: per il 35% erogato a fondo perduto; per il 65% quale prestito a tasso zero da rimborsare, complessivamente, in otto anni, di cui i primi due di preammortamento.

Gli interventi durante la pandemia

L’art.245 del D.L. 34/2020, decreto Rilancio, ha previsto un contributo aggiuntivo per le imprese finanziate con le agevolazioni Resto al Sud.

Nello specifico, tali imprese possono accedere un ulteriore contributo a fondo perduto, a copertura del fabbisogno di circolante.

Il contributo a fondo perduto è pari a:15.000 euro per le attività svolte in forma individuale e fino ad un massimo di 40.000 euro (10.000 euro per ciascun socio) per quelle esercitate in forma di società.

Con il decreto Rilancio è cambiata anche la portata agevolativa della misura. Il finanziamento massimo passa da 50.000 a 60.000 €. Cambiano anche le percentuali a titolo di finanziamento bancario e a titolo di contributo a fondo perduto.

Dunque, le agevolazioni coprono il 100% delle spese ammissibili e sono così composte: 50% di contributo a fondo perduto 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

I beneficiari di Resto al Sud

Sul portale Invitalia, è messo nero su bianco che le agevolazioni sono rivolte agli under 56 che:

  • al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), nelle isole minori marine del Centro-Nord, nonché in quelle lagunari e lacustri (guarda l’elenco delle isole)
    oppure;
  • trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria;
  • non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017;
  • non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio;
  • non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento.

L’incentivo si rivolge a: imprese costituite dopo il 21/06/2017; imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria)

L’incentivo è riconosciuto anche ai liberi professionisti.

Attenzione, il beneficiario dovrà dimostrare la non titolarità nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda di una partita IVA movimentata per lo svolgimento di un’attività analoga a quella oggetto della domanda di agevolazione.

Difatti, la platea dei beneficiari è piuttosto ampia.

Le attività ammesse alle agevolazioni per il 2022

Individuati i soggetti beneficiari, è possibile elencare le attività ammesse alla misura.

Nello specifico, le attività ammesse alle agevolazioni per il 2022 sono:

  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • turismo;
  • commercio;
  • attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).

Sono escluse le attività agricole.