Seguire l’esempio di Berlusconi: no non parliamo di velleità politiche o imprenditoriali. Sono tanti ex mariti a voler ottenere, così come l’ex premier, la restituzione dell’assegno di divorzio che il Cav ha versato all’ex moglie Veronica Lario e che ora i giudici hanno delegittimato sulla base del superamento del tenore di vita.

Superamento tenore di vita nell’assegno di divorzio: da Grilli a Berlusconi, gli ex mariti famosi fanno scuola

La Corte d’Appello di Milano ha accolto l’istanza di Berlusconi: Veronica Lario non ha diritto all’assegno di divorzio di 1,4 mln al mese e dovrà restituire circa 60 milioni di euro.

I giudici hanno applicato anche al caso Berlusconi-Lario il principio alla base della sentenza “Grilli-Lowenstein” sulla sostituzione del principio della autosufficienza economica a quello del tenore di vita alla base del riconoscimento del diritto all’assegno di divorzio in capo all’ex moglie.
Il provvedimento è già esecutivo: Berlusconi, o meglio i suoi legali per lui, ha dimostrato che la Lario, possedendo una liquidità pari a 16 milioni tra gioielli e società immobiliari, è autosufficiente.

In altre parole, in questi due casi famosi che ora molti ex mariti vogliono prendere ad esempio, i giudici hanno ribadito, secondo l’interpretazione più recente, che l’assegno di divorzio deve servire al mantenimento di chi non ha reddito e non può lavorare per colpe non sue e non può portare ad un ingiusto arricchimento.

E ora, a giudicare dalle ricerche su internet e dalle richieste agli avvocati divorzisti in tutta Italia, sono numerosi gli ex mariti che versano il mantenimento dopo il divorzio e che vorrebbero esserne esonerati. Tutto così semplice? In realtà non è neppure detto che questo sia l’epilogo scontato della vicenda Berlusconi-Lario. L’ex moglie del leader di FI infatti potrà ricorrere in Cassazione (anche se difficilmente la pronuncia sarà ribaltata).

Di certo, come ha sottolineato anche Gian Ettore Gassani, presidente degli avvocati matrimonialisti italiani, siamo di fronte ad una “sentenza storica” . I giudici di Milano hanno applicato “in pieno il nuovo principio sancito dalla Cassazione nel maggio scorso sui criteri di riconoscimento e quantificazione dell’assegno divorzile. Sulla base di tale principio è stato revocato l’assegno a Veronica Lario che dovrà’ restituire le somme percepite a decorrere dalla data della domanda di divorzio”. Aspettiamo, dunque, l’eventuale sentenza della Cassazione sul caso per capire meglio quale sarà la portata della sentenza per le cause di divorzio e mantenimento in Italia.