La crisi sanitaria del Coronavirus si abbatte sugli autonomi. Il report choc della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – nel focus “La crisi senza fine del lavoro autonomo”, sulla base dei dati pubblicati recentemente dall’Istat – mette in evidenza un quadro nero, soprattutto per le piccole partite Iva del nostro Paese.

Meno 219 mila autonomi in un anno

Secondo il report della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – nel focus “La crisi senza fine del lavoro autonomo”, sulla base dei dati pubblicati recentemente dall’Istat, che sarà presentato il prossimo 23 ottobre in occasione del Festival del Lavoro 2020, in diretta sul sito www.festivaldellavoro.it – tra il secondo trimestre 2019 e quello di quest’anno, su 841.000 posti di lavoro perduti, 219.000 sono stati quelli degli autonomi.

Il comparto è così passato da “5,4 a 5,1 milioni di occupati (-4,1%)”.

Fatturato in calo per il 79% dei professionisti

Un altro dato rilevante è quello che riguarda le perdite registrate nei mesi peggiori dell’emergenza sanitaria del Coronavirus (aprile e maggio). In questo periodo:

  • le entrate sono genericamente scese per il 79% dei professionisti;
  • per il 35,8% di loro, in particolare, il calo è stato superiore al 50%.

In termini assoluti, le perdite maggiori si registrano tra:

  • piccoli imprenditori del commercio (71.000 addetti in meno, con una discesa del 7,1%);
  • professioni intellettuali ad elevata qualificazione (-31.000, circa il 3%);
  • professioni tecniche (- 39.000 una perdita del 4%).

Un totale di circa 70.000 professionisti in meno, in così poco tempo.

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