“Sono una contribuente titolare di partita IVA. Nel 2022 ero in regime forfettario. Nello stesso anno ho anche goduto della maternità percependo circa 4.000 euro di indennità. A fine 2022 i ricavi conseguiti dall’attività ammontavano a 82.000 euro (senza considerare i 4.000 euro di maternità). Pertanto, nel 2023 sto continuando ad agire nel forfettario visto che la legge di bilancio 2023 ha innalzato il limite da 65.000 euro a 85.000 euro.

Adesso però mi sorge un dubbio. La maternità (quindi i 4.000 euro) dovevano concorrere a verificare tale nuovo limite? Se è così ho fatto un guaio perché sommando ai ricavi anche la maternità vado a superare la nuova soglia degli 85.000 euro.

Una nostra lettrice ci pone questo quesito. Un quesito che ci permette di ripercorre le novità previste dalla Manovra per questo regime e ci permette anche di far luce sulla questione che preoccupa l’utente.

Il regime forfettario dopo la manovra 2023

La Legge di bilancio 2023 ha modificato leggermente il regime forfettario. In dettaglio, con il comma 54, ha innalzato da 65.000 euro a 85.000 euro il limite annuo di ricavi/compensi da non superare per stare in questo regime.

Per coloro che al 1° gennaio 2023 erano già in attività, la verifica è da farsi con riferimento all’anno d’imposta precedente. Ossia, il 2022. Pertanto una partita IVA già aperta al 1° gennaio 2023, può essere forfettaria nel 2023 se al 31 dicembre 2022 i ricavi/compensi conseguiti non hanno superato la nuova soglia di 85.000 euro. Se, invece, tale soglia risultasse superata allora nel 2023 non si può essere forfettari.

Altra novità della Manovra è che si esce subito dal regime, quindi nell’anno d’imposta stesso, laddove si dovessero superare i 100.000 euro.

Dunque, ad esempio, chi supera 85.000 euro nel 2023 ma NON supera 100.000 euro, esce dal forfettario dal 1° gennaio 2024. Chi, invece, nel 2023 già supera 100.000 euro di ricavi/compensi, uscirà subito da questo stesso anno.

L’indennità di maternità nel forfettario

Venendo al quesito della contribuente, occorre capire se l’indennità di maternità percepita deve concorrere alla verifica del superamento o meno della soglia di ricavi/compensi da non superare per stare nel regime forfettario 2023.

Infatti, laddove dovesse essere considerata, significherebbe che la contribuente nel 2023 non potrebbe stare nel regime, in quanto andrebbe a superare 85.000 euro nel 2022 (82.000 + 4.000 euro).

A risolvere la questione ci giunge in aiuto qualche documento di prassi dell’Agenzia Entrate. Ad esempio, nella Circolare n. 5/E del 14 maggio 2021 l’Amministrazione finanziaria (anche se con riferimento ad altro argomento) precisa che

l’indennità di maternità non costituisce ricavo o compenso come previsto dall’art. 68, comma 2, del D.lgs. 26 marzo del 2001, n. 151.

Pertanto, continua l’Agenzia delle Entrate, l’indennità di maternità NON è da considerarsi nella nozione di fatturato e nemmeno di ricavi.

Applicando tale chiarimento al caso in questione, dunque, possiamo rasserenare la contribuente dicendo che i 4.000 euro di indennità NON devono essere sommati ai ricavi conseguiti nel 2022. Di conseguenza, nel 2023 può essere ancora forfettaria. Attenzione però al caso in cui durante questo stesso anno dovessero essere sforati 100.000 euro. In tale ipotesi uscirebbe immediatamente dal regime.