Fra meno di una settimana, il 4 dicembre 2016, gli italiani saranno chiamati a decidere se cambiare o meno la Costituzione Italiana con il referendum costituzionale. La vittoria del Si al referendum comporterebbe notevoli cambiamenti all’ordinamento della nostra nazione, iniziando dall’abolizione del Senato così come lo conosciamo oggi, abolizione delle Province, del Cnel, a cambiamenti profondi sull’elezione del Presidente della Repubblica e nelle votazioni dei futuri referendum.

Referendum costituzionale 4 dicembre: testo del quesito

Il testo del quesito che dovremo votare la prossima domenica con un SI o con un NO, recita testualmente:

«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?».

Campagna referendaria: quali rischi si corrono?

In alcuni casi, nella campagna per incitare i cittadini al voto del Si e del No, si sono usati toni e argomenti che hanno deviato l’attenzione sul vero significato del referendum trasformando il voto in una sorta di giudizio nei confronti di Matteo Renzi e del suo governo. Per la maggior parte degli elettori, però gli effetti del voto non sono ancora molto chiari, e proprio per questo vi invitiamo a leggere i nostri approfondimenti argomenti per argomento per farsi una propria idea su cosa scegliere di votare piuttosto che farsi guidare dai giudizi politici.

Per approfondire: 

Referendum costituzionale del 4 dicembre: spiegati nel dettaglio i motivi del “SI” e del “NO”

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