
All’interno del Def 2017, approvato ieri, è stato inserito anche il Reddito di inclusione attiva, Rei, la misura volta a contrastare la povertà. Lo strumento avrà l’obiettivo di aiutare i membri delle famiglie in difficoltà che si trovano al di sotto della soglia dell’indigenza attraverso un sostegno universale.
Italia ed emergenza poveri: arriva il sostegno di inclusione attiva
Così come certificato dall’Istat in Italia ci sono 4 mlioni 598mila individui che vivono al di sotto della soglia di indigenza. I nuovi poveri sono in aumento soprattutto nelle fasce di età più giovani e l’Italia, al momento, è uno dei pochi Paesi europei a non avrer intrapreso nessuna misura volta a contrastare la povertà assoluta.
Il reddito di inclusione attiva dovrebbe andare a colmare questa lacuna andando a sostenere chi si trova in stato di indigenza e allo stesso tempo provvedendo al suo reinserimento sociale poichè il sussidio dovrebbe essere ancorato all’impegno, per chi lo riceve, di trovarsi un’occupazione lavorativa.
La misura, ovviamente, ancora non è attiva, il Parlamento ha approvato la delega ed ora sarà compito del Governo metterla in pratica utilizzando i 2 miliardi di euro stanziati per il 2017.
Per un ammontare di 480 euro al mese a famiglia, però, la misura sarà sufficiente a coprire il fabbisogno di 400mila famiglie. Non riuscendo, quindi, a soddisfare il fabbisogno, la misura verrà erogata con priorità ai nuclei familiari con minori: in questo senso, allora, andranno calibrati i requisiti di accesso allo strumento anche se si punta a rendere la misura universale estendendola a tutti. Per sostenere tutti i nuclei familiari in condizione di povertà, però, servirebbero 7,5 miliardi di euro.
Per approfondire leggere anche: Def, manovra approvata: scongiurato l’aumento delle tasse nel 2017?
I commenti sono chiusi.