Il reddito di emergenza è confermato o salta tutto? Perché Conte non ne ha parlato e quando sarà previsto? Come fare domanda, quali sono i requisiti per individuare i beneficiari del sussidio e, soprattutto, quanto spetterà e quali sono le regole per il calcolo? Sono tutti dubbi diffusi: riceviamo tutti i giorni richieste di chiarimento di questo tipo. Con questo articolo cerchiamo di fare chiarezza e, soprattutto, di tranquillizzare tutte le persone che oggi, perché disoccupati al termine della Naspi o ex lavoratori in nero (o ancora esclusi dal reddito di cittadinanza per mancanza dei requisiti) si trovano ad affrontare l’emergenza coronavirus senza entrate.

Conte non ne ha fatto riferimento nell’ultima conferenza probabilmente perché non ci sono novità e aggiornamenti ufficiali rispetto alle ultime dichiarazioni: il reddito di emergenza sarà parte integrante del prossimo decreto. Fino ad allora, lo ribadiamo per correttezza, siamo nel campo delle ipotesi. Proviamo comunque, raccogliendo le informazioni trapelate, a cercare di capire come dovrebbe funzionare il reddito di emergenza: a chi spetta, quale importo viene riconosciuto e come fare domanda.

Reddito di emergenza: calcolo importo variabile in base alla composizione del nucleo familiare

La difficoltà, ha ammesso il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta sta proprio nell’ “individuare la fascia di popolazione che non ha reddito né altri ammortizzatori. L’individuazione della platea determinerà le risorse. Definiamo prima il bisogno, poi la cifra”.

Dunque al momento non è chiaro, e non lo sarà finché non si avrà un’idea più precisa della platea di beneficiari, quale sarà l’importo spettante per il REM. Molto probabile che si andrà da un minimo di 400 ad un massimo di 800 euro. Si perché, questo appare essere l’orientamento dominante, il reddito di emergenza dovrebbe variare in base alla composizione del nucleo familiare del richiedente. Questo perché, intuitivamente, le esigenze di spesa di un single non sono le stesse di una famiglia.

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Anche per quanto riguarda le modalità di domanda bisognerà attendere le istruzioni del nuovo decreto. Probabilmente bisognerà allegare la documentazione che servirà a comprovare che il richiedente è senza entrate. Tuttavia il governo sembrerebbe propendere per una strada che snellisce la procedura: dovrebbe essere sufficiente all’uopo un’autocertificazione in cui il richiedente sottoscriverà di non avere entrate o di non essere titolari di altri sussidi. L’erogazione, quindi, per avvenire nei tempi e velocemente, avverrà sulla base di queste dichiarazioni, salvo poi facoltà dell’Inps di effettuare controlli di dati incrociati per scovare i furbetti che dichiarano il falso.