Accanto ai furbetti del reddito di cittadinanza di cui oramai si sente parlare quotidianamente nei vari TG, c’è anche chi invece, pur avendone diritto, subisce la revoca. E’ il caso di un cittadino abruzzese che si è visto revocare la misura di sostegno perchè l’INPS ha erroneamente riscontrato una residenza diversa da quelle italiana.  Il requisito della residenza è uno dei principali requisiti da rispettare ai fini della richiesta del Rdc.

Il reddito di cittadinanza: il requisito della residenza

I principali requisiti per accedere al reddito di cittadinanza, possono essere di seguiti riassunti.

Colui che intende beneficiarne deve:

  • essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
  • avere un ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) aggiornato inferiore a 9.360 euro annui;
  • possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
  • vere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso;
  • avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza (La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto);
  • ecc.

Sono previsti specifici tagli al Rdc solo per chi non vuole lavorare.

Reddito di cittadinanza revocato per errore

Accanto ai furbetti del reddito di cittadinanza, di cui oramai si sente parlare quotidianamente nei vari TG, c’è anche chi pur avendone diritto, ne viene privato del riconoscimento. E’ il caso di un cittadino abruzzese che si è visto revocare la misura di sostegno perchè l’INPS ha erroneamente riscontrato una residenza diversa da quelle italiana.

In pratica il reddito di cittadinanza gli è stato ingiustamente revocato. L’INPS ha erroneamente rilevato una residenza diversa da quella italiana.

Per l’INPS il contribuente in questione era ancora residente in Svezia. In realtà, il trasferimento dalla Svezia all’Italia era già avvenuto nel 2010. Inoltre dal 2010 è tornato in possesso della patente di guida italiana nonchè della tessera sanitaria.

Un questione incresciosa quindi. Risolvibile comunque nel breve termine.