“Buongiorno ho ricevuto oltre alla prima mensilità del reddito di cittadinanza anche gli arretrati. Quanto tempo ho a disposizione per poter spendere il tutto senza ricorrere alla riduzione del 20% della mensilità?”

Come abbiamo avuto modo di vedere più volte, l’importo del reddito di cittadinanza va speso entro il mese successivo a quello di erogazione. Le cifre residue saranno decurtate fino al 20%. Questo perché, come abbiamo avuto modo di vedere e chiarire più volte,  il reddito di cittadinanza non è pensato per far mettere da parte risparmi.

Il nostro lettore ci chiede, giustamente, se in questa regola rientrino anche eventuali arretrati.

L’articolo 3 – comma 15 – del decreto 4/2019 stabilisce che l’importo del sussidio “non speso ovvero non prelevato, ad eccezione di arretrati, è sottratto, nei limiti del 20% del beneficio erogato, nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso”. Più informazioni in merito al termine entro il quale va speso tutto l’importo onde evitare decurtazioni, ci giungono dal quadro G del modulo SR180. Ad esempio, il reddito di cittadinanza accreditato a maggio dovrà essere stato speso entro il 1° luglio. In caso contrario si applica una decurtazione del 20% sul residuo.  Proprio all’articolo 3 sopra richiamato, quindi, si specifica che sono esclusi dall’obbligo di spesa mensile gli arretrati eventualmente riconosciuti e accreditati.

Attenzione perché c’è anche un’altra scadenza da considerare: ogni sei mesi l’importo del reddito di cittadinanza sulla carta è oggetto di verifica; in quell’occasione tutto l’importo residuo non speso o prelevato nell’ultimo semestre viene sottratto dalla disponibilità della famiglia, con la sola eccezione di una mensilità del beneficio riconosciuto.

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