Cosa succederà al reddito di cittadinanza nel 2023? “La dignità è anche questione di reddito“, scriveva Roberto Gervaso. In effetti i soldi, pur non garantendo la felicità, sono utili nelle circostanze più disparate. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare al carburante, d’altronde, quasi ogni giorno ci ritroviamo a dover sborsare del denaro.

Non sempre però, complice la crisi economica in atto, riusciamo a far fronte alle varie spese. Lo sa bene il governo che cerca puntualmente di mettere in campo delle misure a sostegno delle persone economicamente più disagiate.

Tra queste si annovera il reddito di cittadinanza che, a differenza delle aspettative, continuerà ad essere erogato a determinati soggetti anche nel corso del 2023. Ecco chi sono gli intoccabili del sussidio targato Movimento 5 Stelle.

Provvedimento garantito nel 2023: chi sono gli intoccabili

Lo scorso 25 settembre gli italiani hanno deciso di affidare la guida del nostro Paese al partito guidato da Giorgia Meloni. Un compito importante per il nuovo governo che ora si ritrova a dover decidere quale sarà il futuro del reddito di cittadinanza.

Nei piani della coalizione di centro destra, stando a quanto promesso in fase di campagna elettorale, vi è il superamento del discusso sussidio. A differenza di quanto ipotizzato, però, tale misura non verrà cancellata, bensì modificata. Ne consegue, pertanto, che anche nel corso del 2023 saranno in molti a poter beneficiare del reddito di cittadinanza. Ma chi sono i cosiddetti intoccabili?

Ebbene, ad aver diritto al reddito di cittadinanza nel corso del 2023 saranno sicuramente gli invalidi. Stesso discorso vale per le persone alle prese con delle serie difficoltà e chi ha dei minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento.

Reddito di cittadinanza: importanti cambiamenti in vista

A dover fare i conti con i cambiamenti che verranno introdotti dal nuovo governo, invece, saranno i percettori del reddito di cittadinanza che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, e soprattutto che sono in grado di lavorare.

Come sottolineato dalla stessa Premier italiana con il discorso alla Camera per la fiducia, infatti:

“Per chi è in condizione di lavorare la soluzione deve essere il lavoro, la povertà non si combatte con l’assistenzialismo”.

Per questo motivo il governo è pronto a mettere in campo tutta una serie di modifiche al reddito di cittadinanza, in modo tale che tale sussidio venga corrisposto solo a coloro che riscontrano effettivamente delle problematiche a lavorare. Al momento, comunque, non sono ancora giunte conferme in merito. Bisogna infatti attendere la nuova Legge di Bilancio per capire quali modifiche verranno effettivamente apportate al reddito di cittadinanza.