Pagamenti del reddito di cittadinanza tardivi e con importi rivisti al ribasso.

Purtroppo non sono delle migliori le notizie per i percettori del reddito di cittadinanza.

Tuttavia il motivo dei ritardi e della rivisitazione degli importi è stato ben chiarito dall’Inps in un comunicato stampa pubblicato nei giorni scorsi.

Vediamo cosa accadrà nei prossimi mesi.

Il comunicato Inps

Con il suddetto comunicato stampa, l’Inps ha informato i percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza della sospensione delle rate di reddito e pensione di cittadinanza per i beneficiari che non sono in possesso di un ISEE valido per l’anno 2022.

Infatti, per continuare a ricevere l’accredito del reddito di cittadinanza, fermo restando il rispetto di tutti i requisiti richiesti dalla norma, entro il 31 gennaio deve essere presentata la DSU aggiornata.

Il pagamento del beneficio riprenderà, quindi, solo a seguito della presentazione della nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

Conguagli sulle mensilità di marzo e successive

In molti si stanno lamentando di pagamenti del reddito di cittadinanza tardivi e con importi rivisti al ribasso.

Detto ciò, il motivo dei ritardi e degli accrediti per importi inferiori, è stato messo nero su bianco nello stesso comunicato stampa sopra citato.

Nello specifico, sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), per alcuni beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza, sarà applicato un conguaglio a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio, per la mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni assistenziali.

Il debito sarà rateizzato e sarà garantito un importo minimo nei casi di conguagli negativi superiori all’importo della rata stessa. Le operazioni di conguaglio si concluderanno nei prossimi giorni.

Ecco così spiegato il motivo dei ritardi e degli accrediti per importi più bassi.