Non è messo in evidenza nella home page ma è stato pubblicato (nell’ultimo giorno utile) il modulo per la domanda del reddito di cittadinanza. Ieri infatti, 27 febbraio 2019, scadevano i trenta giorni dall’entrata in vigore del decretone che ha istituito quota 100 e pensione e reddito di cittadinanza. In corner quindi l’Inps ha pubblicato il modulo SR180. Insieme a questo anche i modelli SR 181 e SR 182 che servono, rispettivamente, per integrazioni o modifiche.

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Dove si trova il modulo per la domanda del reddito di cittadinanza

A ben vedere il modulo per la domanda del rdc online non recepisce ancora alcune delle ultime novità approvate, come ad esempio l’irrigidimento dei requisiti per gli stranieri o la cd norma anti-furbetti del divorzio, chiamati a certificare l’avvenuto cambio di residenza dinanzi alla polizia municipale.

Forse per questo i modelli non sono ancora visibili in home page, in attesa dei correttivi e della versione definitiva prima del 6 marzo. Per trovarli occorre cercare sotto la sezione “Tutti i moduli” del portale Inps. Il sito ufficiale del governo ancora non lo richiama.

Guida alla compilazione del modulo SR180 per fare domanda del reddito di cittadinanza

Il modulo SR180 si compone di 9 pagine. Può essere stampato oppure compilato online. L’introduzione richiama per iscritto le norme del decreto.
La compilazione vera e propria inizia a pagina 5 per i rappresentanti legali di soggetti impediti o incapaci mentre per tutti gli altri a pagina 6 con l’inserimento dei dati anagrafici, economici e familiari.
Che il modulo andrà perfezionato si vede da alcune mancanze anomale: ad esempio c’è lo spazio per inserire la rata del mutuo ma non il canone di affitto.
Da non trascurare l’ultima pagina. Prima della firma finale, a pagina 9 appunto, il richiedente prende atto che vi possono essere controlli sui dati dichiarati, che dichiarazioni mendaci comportano la decadenza del sussidio o il rischio di carcere, che se vengono meno i requisiti bisogna comunicarlo, che i soldi caricati sulla card devono essere spesi tutti ma anche che l’importo sarà ridotto se i 6 miliardi totali messi a disposizione si dovessero rivelare insufficienti a coprire le domande.