Il reddito di cittadinanza non può essere speso in qualsiasi modo, ma esistono dei limiti ben precisi.
La carta, in linea di principio, consente l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi ad eccezione di quelli espressamente previsti dalla Legge.
Ma è possibile pagare i propri debiti con il reddito di cittadinanza?
In linea di principio, lo diciamo fin da subito, la normativa non prevede alcun limite in tal senso, e anzi, in questi giorni, la direzione centrale studi e ricerche dell’Inps, in collaborazione con le direzioni inclusione sociale-invalidità civile e organizzazione comunicazione interna dello stesso Istituto, ha pubblicato un report dove è stato reso noto che i percettori del sussidio indebitati sono circa il 72,6%, di questi ben il 39,4% ha dichiarato di essere riuscito a saldare il debito con il rdc o almeno a ridurlo.

Reddito di cittadinanza, cosa non posso acquistare?

In generale, è possibile effettuare l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi ad eccezione di alcune specifiche categorie elencate dalla stessa normativa.

È vietato utilizzare il sussidio per l’acquisto, noleggio e leasing di navi, armi, materiale pornografico, beni e servizi per adulti, articoli di gioielleria, articoli di pellicceria e molto altro ancora espressamente previsto dalla normativa. Il trasgressore rischia di perdere il sussidio.
L’Inps, attraverso un recente report, ha messo in luce in che modo il reddito di cittadinanza viene utilizzato dagli aventi diritto. C’è un dato che salta subito all’occhio, ossia quello degli individui che, grazie a questo strumento, stanno riuscendo a saldare i propri debiti.
In particolare, si legge nel report, circa il 41,5% dei beneficiari ha utilizzato il sussidio per propri consumi; il 39,4% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di essere riuscito a saldare completamente un proprio debito o almeno a ridurlo.
In conclusione, sono molti i percettori di reddito di cittadinanza che sono riusciti a risolvere le proprie situazioni debitorie.

Si pensi, ad esempio, ai canoni d’affitto arretrati o alle rate del mutuo.

 

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