Come ormai sappiamo, il 25 settembre si terranno le prossime elezioni nazionali. Tra i temi caldi di questa campagna elettorale non poteva mancare il Reddito di Cittadinanza, che potrebbe anche essere sospeso. Si tratta di una misura che, come evidenziato da diversi report pubblicati da vari organi istituzionali (come l’ISTAT), sicuramene pecca di qualche criticità, soprattutto per quanto riguarda la parte delle “politiche attive”, per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Secondo i sondaggi, il centro destra sembrerebbe più avanti rispetto agli altri partiti politici e coalizioni.

Un centro destra che da sempre è contrario al sussidio e che ha già dichiarato di volerlo cancellare a fronte di strumenti di welfare più efficienti. In particolare, in questi giorni si è tanto parlato del cosiddetto reddito di solidarietà, ma anche un ritorno ai vecchi voucher per i lavoratori stagionali.

In tutti questi casi, ci chiediamo chi perderebbe l’assegno se venisse sospeso dopo le elezioni?

L’INPS ha da poco pubblicato sul proprio sito l’ultimo “osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza”, relativo al mese di luglio 2022. Nel documento sono stati resi noti alcuni dettagli del contributo, come il numero dei soggetti precettori e l’importo medio dell’assegno. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza sospeso, ecco le proposte dei partiti di centro desta

La Meloni, ma in realtà tutto il centro destra, ha già dichiarato di voler abolire il reddito di cittadinanza, ovviamente in fronte dell’introduzione di altri strumenti di welfare. La leader di Fratelli d’Italia vorrebbe istituire il cosiddetto reddito di solidarietà: un contributo a favore dei non occupati di età superiore a 60 anni, nonché alle famiglie con minori o persone con disabilità. Niente beneficio, dunque, ai giovani senza un lavoro.

Qualche settimana fa, proprio la leader di Fratelli d’Italia aveva dichiarato di essere fortemente contraria ai bonus e al reddito di cittadinanza per i giovani.

Oltre a questo, altri esponenti della destra, come l’assessore del Comune di Arezzo Lucia Tanti e in passato anche Matteo Salvini, hanno anche parlato di un possibile ritorno ai vecchi voucher, ma, in questo caso, soltanto per i lavoratori stagionali.

La Tanti ha definito il reddito di cittadinanza come una “paghetta che ha mortificato il concetto stesso di lavoro, scoraggiando l’occupazione”.

Anche il Leader della Lega, Matteo Salvini, pesa a un ritorno ai voucher lavoro.

“Il reddito di cittadinanza va rivisto completamente”, ha spiegato Salvini soltanto qualche settimana fa. “Questo strumento crea lavoro nero e non crescita e sviluppo. Domandate a chi gestisce bar, pizzeria e azienda agricola che problema ha per trovare manodopera”. Meglio i voucher, “che almeno creano lavoro, anche se a tempo, e darebbero occupazione a 100 mila ragazzi”.

A questo punti, dunque, ci si chiede quante persone (o nuclei familiari) potrebbero presto perderebbero l’assegno.

Chi perderebbe l’assegno se venisse sospeso dopo le elezioni

L’INPS ha da poco pubblicato sul proprio sito l’ultimo “osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza”, relativo al mese di luglio 2022. Nel documento, sostanzialmente, viene reso noto l’andamento della misura, in particolare per quanto riguarda il numero di percettori e l’assegno medio erogato.

Nel mese di luglio 2022 (ultimi dati disponibili) “i nuclei beneficiari del sussidio sono stati 1,17 milioni, con 2,49 milioni di persone coinvolte e un importo medio erogato a livello nazionale di 551 euro”.

Soggetti per i quali il reddito di cittadinanza presto potrebbe venire sospeso. Ad ogni modo, una parte di questi continueranno a percepire un sussidio: il reddito di solidarietà, ad esempio.

Come già detto, la Meloni è favorevole al contributo per i “fragili”: non occupati di età superiore a 60 anni e famiglie con minori o persone con disabilità.

Se dovesse vincere il centro destra (come dicono tutti i sondaggi), per quanto tempo ancora potrà essere erogato il sussidio?

Quando sarà cancellato il sussidio? Bisogna attendere la prossima Legge di Bilancio

La prima occasione utile per modificare o cancellare il reddito di cittadinanza è quella della redazione della Legge di Bilancio 2023.

Se così fosse, il reddito di cittadinanza potrebbe essere sospeso soltanto a partire dal mese di gennaio del prossimo anno. Tuttavia, non è da escludere che lo stesso possa essere erogato anche per i primi mesi del 2023, in attesa dell’attuazione della misura che dovrà sostituirlo. Ovviamente, allo stato attuale, si tratta di semplici ipotesi. Ipotesi che, ad ogni modo, sembrano più concrete che mai.