Il reddito di cittadinanza, secondo i suoi detrattori, è complice della brutta situazione occupazionale italiana.

In particolare, hanno fatto molto discutere le affermazioni di Alessandro Borghese, noto chef e conduttore televisivo, secondo il quale sempre più giovani “preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici, e quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti. Da subito”. E la colpa è anche da attribuire al reddito di cittadinanza.

Questo strumento avrebbe creato una sorta di impigrimento dei giovani, che preferiscono stare a casa e percepire il sussidio.

In realtà, bisogna anche dire che alcuni sostenitori del sussidio, numeri alla mano, hanno smentito questa tesi.

Ad ogni modo, in questi giorni, il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, invitato ad un convegno della lega, ha fornito la sua ricetta per superare questa situazione. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza al 50% per sostenere il mercato del lavoro stagionale

Per il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, “Il reddito di cittadinanza ha bisogno di un aggiustamento radicale. È un dato di fatto, ragioniamoci, possiamo pensare a un’uscita graduale da questo regime. Per esempio, a un lavoratore stagionale che percepisce il reddito di cittadinanza, possiamo darglielo al 50%, non levarglielo tutto purché si lavori”. È quanto dichiarato dallo stesso ministro, all’evento organizzato dalla Lega a Roma.

Inoltre, “c’è un tema di formazione, non è possibile che il 75% dei ragazzi e dei ragazze che fanno l’alberghiero poi non vanno a lavorare nel settore turistico, ma sono ragionamenti a medio e lungo termine, nell’immediato bisogna trovare risorse tecniche, rapide per superare i vincoli del mercato del lavoro, non è possibile avere disoccupazione e mancanza di forza lavoro”.

Perché non tornare ai voucher?

Il Leader delle Lega, Matteo Salvini, continua a sostenere la necessità di abolire il Reddito di Cittadinanza e rilancia una vecchia ricetta, ossia quella dei voucher.

La motivazione è semplice: il reddito di cittadinanza non crea crescita e sviluppo. Fin dalla sua istituzione, molti imprenditori, soprattutto nel campo del turismo e della ristorazione, lamentano il fatto di non riuscire più a trovare personale adeguato.

“Il reddito di cittadinanza, spiega il leader della Lega, va rivisto completamente, crea lavoro nero, non crea crescita e sviluppo. I voucher, invece, darebbero lavoro a 100 mila ragazzi, perché sarà una stagione turistica eccezionale”.