Settembre sarà un mese cruciale per il Reddito di Cittadinanza. Come abbiamo già avuto modo di vedere, nelle prossime settimane partiranno le convocazioni presso i Centri per l’Impiego per l’avvio della tanto attesa fase 2 della misura, quella che punta ad inserire i beneficiari del sussidio nel mondo del lavoro.

Mentre proseguono i controlli per stanare i furbetti, i titolari della card del reddito di cittadinanza attendono la convocazione presso i CpI.

Beneficiari Reddito di Cittadinanza e lavoro: come funziona la convocazione presso i Centri per l’Impiego

La fase 2 del Reddito di Cittadinanza prevede tre offerte di lavoro.

Il primo anno i requisiti per considerare le tre offerte di lavoro congrue sono i seguenti:

  • la prima entro 100 chilometri o raggiungibile in un’ora e quaranta minuti con i mezzi pubblici;
  • la seconda entro i 250 chilometri;
  • la terza in tutta Italia.

Già al secondo anno di sussidio, la prima offerta potrà riguardare una sede entro i 250 km dalla residenza.

La convocazione presso i centri per l’impiego non riguarderà  solamente il diretto intestatario che percepisce il reddito di cittadinanza, ma anche a tutti i componenti maggiorenni della famiglia non occupati del nucleo familiare o che non frequentano un regolare corso di studi.

Chi sarà convocato in questi giorni però non riceverà subito un’offerta di lavoro. Nei centri per l’impiego gli operatori fanno sapere che i moduli per i patti per il lavoro non sono disponibili. Gli stessi navigator sono alle prese con i corsi di formazione e verosimilmente non saranno operativi prima di ottobre. Al momento quindi si firmeranno patti di natura provvisoria allo scopo di formare una banca dati con i profili dei beneficiari del RdC. Nonostante l’entusiasmo del sottosegretario per il Lavoro e le Politiche Sociali, Claudio Cominardi al ministero del Lavoro, che ha commentato emozionato che il Reddito di Cittadinanza entra finalmente nel vivo, molto resta ancora da fare perché si concretizzi la fase 2.

Sulle tempistiche Cominardi appare piuttosto ottimista: “Da qui ai prossimi trenta giorni ciascun beneficiario del reddito di cittadinanza avrà in mano molto più di un accordo, è la promozione del suo diritto al lavoro che si concretizza, una garanzia tangibile di protezione sociale che si impegnerà anch’egli a rispettare nel segno di un legame solidale tra cittadini e istituzioni”.

Aggiornamento tra un mese quindi.