Nell’ultimo Consiglio dei Ministri la questione più dibattuta è stata sicuramente quella del reddito di cittadinanza. La maggioranza di governo, lo sappiamo, è ampia e i contrasti, inevitabilmente, sono parecchi. Tra chi il reddito di cittadinanza lo vorrebbe abolire del tutto e chi invece ne è un ardito sostenitore, si tenta un compromesso che possa soddisfare tutte le parti in gioco.

Si sta pensando quindi ad una revisione dell’intero istituto che andrà in senso restrittivo e con l’introduzione di meccanismi di controllo più stringenti.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza: decalage e controlli preventivi

Secondo diverse fonti, il nuovo esecutivo a guida Mario Draghi, sostenuto da una maggioranza molto ampia, con idee politiche, in molti casi, nettamente contrastanti, starebbe discutendo circa il rifinanziamento e la modifica dell’istituto del reddito di cittadinanza.

Come già detto in apertura, si sta pensando quindi ad una revisione dell’intero istituto che andrà in senso restrittivo, in particolare contro i furbetti e i fannulloni.

Innanzitutto, dovrebbe cambiare il meccanismo di accesso al sussidio. I controlli potrebbero diventare preventivi, attraverso l’incrocio delle banche dati.

In secondo luogo, si dovrebbe introdurre una sorta di “decalage dell’assegno”, con decurtazioni a partire dalla seconda offerta di lavoro rifiutata da parte dei beneficiari «occupabili».

Ovviamente, allo stato attuale, si tratta di semplici indiscrezioni. Per avere maggiori dettagli in merito alle modifiche del reddito di cittadinanza bisognerà attendere la lettura dei testi definitivi. Vi terremo aggiornati sulle novità inerenti questo istituto.

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