Tra le maggiori critiche al reddito di cittadinanza troviamo il rischio di abuso e fenomeni di parassitismo. Su questo, il Movimento 5 Stelle però promette linea dura: l’impegno di Luigi Di Maio è quello di prevedere vincoli e norme “anti-divano”.

Norme anti-divano e controllo abusi: il grande fratello del reddito di cittadinanza

Ma quali saranno gli strumenti utilizzati? Ci siamo già occupati del possesso di alcuni beni che rischiano di far decadere il diritto al reddito di cittadinanza. Probabilmente il debutto del sussidio richiederà l’utilizzo di strumenti digitali di controllo.

Ma non solo. Non sono da escludere metodi di controllo, per così dire, più tradizionali. In questo contesto segnaliamo che il Movimento 5 Stelle ha fatto appello alla collaborazione dei cittadini onesti.

Il succo è: se conoscete qualcuno che percepisce il reddito di cittadinanza e magari se ne vanta anche ma non ne avrebbe diritto, parlate! Semaforo verde quindi ai vicini di casa spioni?

A parlarne espressamente è stato Stefano Buffagni, sottosegretario M5S al ministero per gli Affari regionali: “le segnalazioni che spesso arrivano dal vicino di casa che è invidioso, perché vede quello che sfrutta uno strumento di aiuto, illegalmente, sono tutti strumenti che messi a sistema possono dare una mano”. Insieme al reddito di cittadinanza quindi debutterà a breve ufficialmente anche il grande fratello tra vicini di casa? Ovviamente bisognerà trovare il modo di valutare l’attendibilità delle segnalazioni per evitare che ogni spiata innescata da vicini di casa invidiosi, livorosi o vendicativi possa far azionare la macchina dei controlli (con relativi costi).

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