L’auto si rivela essere uno dei mezzi di trasporto più utilizzati e apprezzati. Il motivo è facile da rinvenire nel fatto che si tratti di un mezzo particolarmente confortevole e che ci permette di raggiungere in modo facile e veloce qualsiasi destinazione di proprio interesse. Oltre ai vantaggi, però, non si può trascurare la nota dolente rappresentata dai costi.

Tra questi si annoverano il carburante, l’assicurazione, il bollo auto e non solo. Proprio soffermandosi sulla tassa automobilistica sono in molti a chiedersi come effettuare il relativo pagamento.

Questo soprattutto nel caso in cui il bollo auto risulti scaduto da oltre 5 anni e finito al recupero crediti. Ecco come funziona.

Recupero crediti bollo auto scaduto da oltre 5 anni: il caso

Abbiamo già avuto modo di vedere che chi ha arretrati bollo auto non pagato rischia, oltre al fermo amministrativo del veicolo, anche il pignoramento. Può essere a rischio anche la casa.

Proprio in tale ambito non è passata inosservata una storia proveniente da Biella, così come riportata su Il Biellese, di una 50enne che ha litigato con un’impiegata di un ufficio Aci della zona in quanto voleva pagare dei vecchi bolli auto, scaduti ormai da 15 anni e al recupero crediti.

L’ufficio ha quindi spiegato alla donna di non poter più pagare i bolli auto in questione. Non convinta della risposta, però, la 50enne ha deciso di chiamare le Forze dell’ordine.

Una volta giunta la Polizia sul posto, quindi, l’impiegata ha nuovamente spiegato di non poter gestire il pagamento di tasse automobilistiche scadute da ormai tanti anni.

Una vicenda che non è passata appunto inosservata, tanto da chiedersi: come effettuare il pagamento del bollo auto scaduto da oltre 5 anni e finito al recupero crediti? Ecco come funziona

Cosa succede in caso di mancato pagamento del bollo auto

Può capitare a tutti di dimenticare prima o poi di effettuare qualche pagamento.

Ma come funziona nel caso in cui si tratti del bollo auto? Ebbene, a proposito di quest’ultimo ricordiamo che ha durata annuale e deve essere saldato entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione in caso di auto nuova acquistata, oppure entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza se si tratto di un rinnovo.

In ogni caso, se non si paga la tassa automobilistica, ecco che la Regione, ovvero l’ente di competenza, procede con un’operazione di recupero crediti. Più tempo passa dalla data di scadenza non rispettata, più alto sarà l’importo delle sanzioni e degli interessi da pagare.

Innanzitutto, in tal caso, si ottiene un avviso di mancato pagamento, attraverso il quale il soggetto interessato viene invitato a mettersi al più presto in regola, pagando degli interessi. Nel caso in cui continui a non pagare il bollo auto, ecco che la Regione decide di rivolgersi all’Agenzia delle Entrate.

A questo punto il Fisco notifica una cartella esattoriale, applicando sanzioni e interessi ancora più pesanti. Dal momento in cui si riceve la cartella di pagamento, ricordiamo, il destinatario ha tempo 60 giorni per pagare quanto dovuto.

In caso contrario l’Agenzia delle Entrate procederà con una procedura di recupero del credito, partendo dal fermo amministrativo del mezzo, per poi passare con la radiazione da parte dell’ACI dopo tre anni di mancato pagamento, fino ad arrivare al pignoramento dei soldi direttamente dal conto corrente dell’automobilista.

In ogni caso, è bene sapere che, nel caso in cui trascorrano tre anni dal mancato pagamento, senza aver ricevuto un sollecito o una cartella da parte dell’Agenzia delle Entrate, allora il bollo auto scaduto cade in prescrizione. Se in questo arco di tempo il soggetto interessato riceve una notifica, invece, la prescrizione si interrompe e si riparte a calcolare da zero.

Sanzioni e interessi in base ai giorni di ritardo

Dopo aver visto cosa succede in caso di mancato pagamento del bollo auto, è bene sapere cosa fare per procedere al relativo pagamento. Ebbene, a tal proposito ricordiamo che in caso di bollo auto scaduto bisognerà provvedere a pagare, oltre all’importo dovuto, anche degli interessi giornalieri pari allo 0,3% e interessi in base ai giorni di ritardo. Ovvero:

  • pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo entro 14 giorni dalla scadenza inizialmente prevista;
  • sanzione pari all’1,67% per chi effettua il relativo pagamento dal 31esimo al 90esimo giorno;
  • 3,75% in caso di pagamento compreso tra il 91esimo giorno di ritardo entro massimo un anno.

Nel caso in cui sia passato oltre un anno dalla data originaria di scadenza, ecco che si dovrà pagare una sanzione pari al 30% dell’importo originario. A questi bisognerà poi aggiungere gli interessi pari all’1% fisso per ogni semestre di ritardo.

Come effettuare il pagamento della tassa automobilistica scaduta da oltre 5 anni

Ma a chi bisogna pagare gli arretrati della tassa automobilistica? Ebbene, anche in questo caso a rivestire un ruolo importante è il periodo di tempo trascorso dalla data di scadenza originaria. Bisogna inoltre sapere se la pratica in questione sia già finita o meno sotto le mani dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

In quest’ultimo caso, infatti, è proprio quest’ultimo l’ente a cui dover fare riferimento per procedere al relativo pagamento. Entrando nei dettagli, se ancora non è stata interpellata l’Agenzia delle Entrate e Riscossione, allora il pagamento deve essere effettuato all’Aci. In caso di avvenuta trasmissione del ruolo, invece, il pagamento deve essere effettuato, come già detto, all’Agenzia delle Entrate e Riscossione.

Per ottenere maggiori chiarimenti in merito, comunque, si consiglia di rivolgersi ad un ufficio territoriale Aci. In questo modo è possibile chiedere se sia possibile o meno procedere con il relativo pagamento.

Nel caso in cui ciò non sia possibile, proprio come nel caso di Biella, sarà lo stesso ufficio a fornire spiegazioni in merito e ad indirizzare il soggetto interessato ad effettuare il pagamento all‘Agente per la riscossione esattoriale.