Laddove non hai pagato una rata della TARI (Tassa sui rifiuti) alla scadenza prevista oppure ha pagato un importo minore rispetto a quello che dovevi, non temere poiché potrai volontariamente rimediare ricorrendo al ravvedimento operoso, ossia a quell’istituto che ti permette di regolarizzare spontaneamente la violazione pagando l’importo omesso con aggiunta di sanzioni notevolmente ridotte rispetto a quelle piene.

Per metterti in regola dovrai altresì versare gli interessi al tasso annuo legale per ogni giorno di ritardo.

Tutte le forme di ravvedimento per la TARI

La sanzione ridotta da applicare come da ravvedimento dipende dai giorni che intercorrono tra la data in cui per legge dovevi effettuare il versamento e quello in cui, invece, effettivamente lo fai.

Quindi, dipende dai giorni di ritardo nel pagamento. In particolare, la sanzione è pari a:

  • 0,1% per ogni giorno di ritardo se il versamento è fatto entro i primi 14 giorni dalla violazione (c.d. ravvedimento sprint);
  • 1,5% se la regolarizzazione avviene dal 15° giorno al 30° dalla violazione (c.d. ravvedimento breve);
  • 1,67 % se la regolarizzazione avviene oltre il 30° giorno ma entro il 90° dal termine ordinario di scadenza previsto (c.d. ravvedimento intermedio);
  • 3,75% se la regolarizzazione avviene oltre il 90° giorno ma entro il termine di presentazione della dichiarazione TARI riferita all’anno d’imposta nel corso del quale è avvenuta la violazione (c.d. ravvedimento lungo);
  • 4,29% se la regolarizzazione avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione TARI riferita all’anno d’imposta successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione (c.d. ravvedimento lunghissimo);
  • 5% se la regolarizzazione avviene oltre il termine di presentazione della dichiarazione TARI riferita all’anno d’imposta successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione;
  • 6% se la regolarizzazione avviene dopo la constatazione della violazione ai sensi dell’art. 24 della Legge 7 gennaio 1929, n. 4.

Esempio:

La tua rata TARI era in scadenza il 30 giugno 2020 e non l’hai pagata entro questa data.

Decidi, quindi, di ravvederti, l’8 ottobre 2020. In questo caso la sanzione che dovrai applicare sarà del 3,75%. Quindi, supponendo che l’importo non hai versato è di 200 euro:

  • Sanzione = (200 euro x 3,75%) = 7,50 euro

Alla sanzione devi aggiungere gli interessi al tasso annuo legale per ogni giorno di ritardo.

 

Per il ravvedimento TARI non c’è codice tributo specifico

Dobbiamo però ricordarti che è stato il decreto collegato alla manovra di bilancio 2020 ad estendere anche ai tributi locali (TARI, IMU; TASI, ecc.) tutte le predette forme di ravvedimento (vedi anche Ravvedimento IMU 2020). Prima di ciò per i tributi di competenza locale erano ammesse solo le forme di ravvedimento fino a quello lungo.

In caso di ravvedimento, la sanzione e gli interessi devi riportarli nel Modello F24 con lo stesso codice tributo previsto per la TARI che è stata omessa, ossia “3944”. Nel modello di pagamento dunque, devi:

  • riportare il codice comune destinatario del versamento:
  • barrare la casella ravvedimento;
  • indicare il numero della rata che stai ravvedendo (ad esempio 0104 per dire che si tratta della 1° delle 4 rate);
  • riportare l’importo da versare (importo della TARI dovuta + sanzione + interessi).

Infine, devi tener presente che non puoi beneficiare del ravvedimento se il Comune ti ha già constatato la violazione o ha iniziato accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento o di liquidazione (art. 13 D. lgs n. 472/1997).

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