Non si tratta di nessun condono, ha specificato Giorgia Meloni, ma di una tregua fiscale: il nuovo piano di rottamazione del governo inserito nella manovra 2023 dovrebbe infatti riconoscere ai contribuenti la possibilità di pagare a rate i propri debiti (con alcuni sconti su interessi e sanzioni), mentre in altri casi prevede direttamente lo stralcio delle cartelle.

Ma vediamo, nello specifico, di cosa si tratta e cosa prevede.

Cosa prevede la rottamazione del governo Meloni

È stata inserita nella bozza del testo della prossima legge di bilancio la rottamazione già annunciata dal governo Meloni.

Di fatto, in merito allo stralcio delle cartelle, non solo è arrivata la conferma da parte del Consiglio dei Ministri, ma sono arrivate anche le prime precisazioni.

Prima di tutto, non verranno cancellati tutti i debiti sotto i mille euro, come erroneamente molti avevano pensato. Chi non dovrà pagare quindi?

Stando a quello che è emerso, saranno:

  • annullati i debiti fino a mille euro;
  • cancellate le cartelle entro questo importo massimo ma solo se relative a un periodo antecedente al 2015.

Rientrano in queste categorie anche gli importi comprensivi di:

  • capitale;
  • interessi per ritardata iscrizione a ruolo;
  • sanzioni risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015;
  • multe;
  • bolli auto non pagati;
  • tasse e imposte varie non versate.

Per tutti gli importi maggiori a mille euro e/o notificati a partire da gennaio 2016, invece, il contribuente sarà tenuto a regolarizzare la propria posizione con il Fisco.

Tregua fiscale nella legge di bilancio, tra sconti sulle sanzioni e possibilità di rateizzazione

Per i debiti che non rientrano nelle categorie sopra indicate, il governo Meloni ha comunque deciso di procedere con una sorta di tregua fiscale, con sconti sulle sanzioni e la possibilità di pagare a rate quanto dovuto al Fisco.

Nello specifico:

  • per le cartelle notificate entro il 2015 ma di importo superiore a mille euro, i contribuenti dovranno pagare l’intero importo (questi debiti quindi non saranno rottamati) ma potranno usufruire di uno sconto pari al 3% sulle sanzioni;
  • per le cartelle notificate a partire dal 2016, a prescindere dall’importo (inferiore o superiore a mille euro), è richiesto il versamento per intero della somma, ma senza sanzioni e interessi.

In entrambi e le ipotezi, è previsto il pagamento a rate – in cinque anni – di quanto dovuto al Fisco.

Inoltre, nel caso in cui l’avviso bonario riguarda uno scostamento (tra quanto dichiarato e quanto versato) relativo al biennio Covid, la sanzione prevista scende dal 5% al 3%, con possibilità di rateizzazione del debito da 5 a 2 anni.

Quali le scadenze della nuova pace fiscale

Nel testo della legge di bilancio, che potrebbe però essere approvato con qualche modifica (al momento, infatti, è solo una bozza), il governo ha anche stilato un nuovo calendario delle scadenze. In sostanza, il contribuente che intende regolarizzare la propria posizione con il Fisco, a partire dal 2023 dovrà tenere conto di alcune precise date.

In particolare, per le cartelle notificate dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 sarà possibile corrispondere le intere somme al Fisco in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023. In alternativa, si potrà chiedere la rateizzazione (con un interesse del 2% annuo.) fino a un massimo di 10 rate.

La rateizzazione in dieci mesi, però, prevede il rispetto di alcune precise scadenze. Infatti:

  • la prima rata deve essere di un importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute e deve essere versata entro il 31 luglio 2023;
  • anche la seconda rata sarà di importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute, ma bisognerà pagarla entro30 novembre 2023.

Le successive rate, di pari importo, dovranno invece rispettare le scadenze di ciascun anno a decorrere dal 2024 e fissate al:

  • 28 febbraio;
  • 31 maggio;
  • 31 luglio;
  • 30 novembre.

Bisogna aggiungere infine che, per quanto riguarda gli sconti su sanzioni e interessi, in ogni caso questi saranno ammessi nelle condizioni esposte sopra ma non si estenderanno ai procedimenti penali.